Si avvicina il verdetto del Tribunale nazionale federale, che si pronuncerà oggi nel processo al Bescia di Massimo Cellino. La società rischia la retrocessione in Serie C a causa di presunte gravi irregolarità finanziarie che hanno portato a un deferimento da parte della Procura Federale. Le principali contestazioni riguardano il mancato pagamento di stipendi e contributi previdenziali relativi ai mesi di febbraio e aprile 2025, per un totale di oltre 1,4 milioni di euro. Per coprire questi debiti, il club avrebbe utilizzato crediti d'imposta risultati inesistenti, violando così le norme fiscali e sportive.

La speranza, per l’ex patron del Cagliari, è appesa al filo. Il Brescia verrebbe sanzionato con 4 punti di penalità in classifica, che condannerebbero i le rondinelle alla retrocessione dopo che sul campo avevano ottenuto la salvezza. A sorridere potrebbe essere la Sampdoria che, dopo i verdetti dell’ultima giornata, era piombata ufficialmente nell’incubo della Serie C (resta comunque da monitorare la situazione dei doriani, che sarebbero sull’orlo del fallimento). Rassegnazione e dispiacere si evincono dalle parole del presidente, che ha rilasciato senza peli sulla lingua un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

Cellino: "Sono stato truffato"

“Sto male. Mi hanno ammazzato, morirò infangato, vituperato, stuprato. E perché? Perché sono stato truffato”, non ha dubbi Cellino mentre condivide le sue sensazioni ai microfoni della rosea. “Hanno truffato me, la Covisoc e l’Agenzia delle Entrate. Hanno truffato tutti, siamo tutti vittime e mi dispiace in un modo devastante. Avrei preferito morire sotto una macchina che subire una cosa del genere”. 

Sento di non avere la possibilità di dimostrare che ho ragione – ammette –. Abbiamo tutto per provarlo, compresa la comunicazione con la Covisoc che approva l’operazione dopo averci chiesto una serie di documenti come la quietanza dell’Agenzia delle Entrate, e se l’udienza fosse davanti al Tar avrei dormito tutte le notti. Ma sono spaventato da quest’atteggiamento del presidente federale. Questa è ingiustizia sportiva, è una truffa – ribadisce –. Il Brescia è vittima e sta subendo un processo ingiusto. È un calcio sporco che con questa vicenda ha perso la poca credibilità che aveva”. 

Rassegnazione: "Sentenza già scritta"

Brescia è una città distrutta – prosegue –. Eravamo riusciti a salvarci dopo un anno devastante, soffrendo tantissimo. Pensate a chi ha festeggiato e poi scopre questo. Sul perché sia successo tutto questo commenta: “Si dice che sia stato fatto per dare una possibilità di salvezza alla Samp, che temo sia comunque già fallita. Io non ho prove, ma mi viene da crederci perché non vedo altre motivazioni”. 

E se i tribunali le dessero ragione? Domanda la Gazzetta: “Temo che la sentenza sia già scritta – afferma Cellino –. Se la Figc fissa la data del playout prima che si possa esprimere un vero tribunale, ma solo dopo le due sentenze dei giudici federali, vuol dire che le cose sono già chiare”.