Gruppo Folk "Atzara" | Atzara


STORIA DELL'ASSOCIAZIONE

Il Gruppo Folk "Atzara" nasce nel 1977 dall'iniziativa di un gruppo di giovani, con l'intento di preservare e valorizzare le tradizioni del loro paese. Fin da subito la formazione, composta da circa 40 membri, calca i più importanti palchi dell'isola, collezionando numerosi successi e riuscendo a classificarsi sempre ai primi posti nelle gare di ballo, come quelle che si svolgevano a Nuoro, durante la Sagra del Redentore negli anni '80.

Il Gruppo folk Atzara riesce anche a portare le sue tradizioni fuori dalla Sardegna e a esibirsi in diversi circoli sardi, come quello di Zielona Gora, in Polonia.

Il 1990 segna la fine di questa prima esperienza folkloristica ad Atzara.Dopo una pausa di appena 5 anni l'associazione viene ripristinata ed è attiva tutt'ora nel mantenere vive le tradizioni locali. Continuano a riscuotere il medesimo successo e a essere presenti nelle principali manifestazioni dell'Isola e non, portando le tradizioni atzaresi nei principali circoli sardi italiani come quello di Milano, Pisa e Bolzano.

Durante le sfilate e le processioni religiose vengono molto apprezzati i loro abiti, che si caratterizzano principalmente per i loro colori sgargianti e per la particolarità delle loro fogge.


ABBIGLIAMENTO FEMMINILE

 L'abito tradizionale femminile si distingue per il copricapo e per il giacchino, unici in tutta la Sardegna. Il copricapo è detto "sa tiaggiola", una benda in lino inamidata, lunga circa 180 cm e larga 30. Viene posta sul capo ripiegata ad assumere la particolare forma "a correddu".

Il giacchino è detto "su cippone", in panno rosso, bordato di seta nera e arricchito da fili di seta policromi che formano dei ricami principalmente a tema floreale. Particolare è anche "sa chinta", il grembiule in orbace plissettato, bordato di seta verde e arricchito da inserti in broccato sia negli angoli superiori che in quelli inferiori e da fili di seta colorati.


ABBIGLIAMENTO MASCHILE

 L'abito maschile si caratterizza invece per il corpetto, "su cosso", in velluto bordato di seta blu e arricchito da fili di seta policromi che vanno a formare delle asole e dei bottoni.

Si caratterizza poi per il gilet, "s' iste 'e pedde", formato da sette pelli di agnello nero, e per il gonnellino, "su cartzone de obrache", in orbace appunto, finemente plissettato, che risulta essere più stretto e più corto rispetto ai gonnellini della maggior parte degli abiti tradizionali sardi.

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