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Il Centro cefalee della Clinica neurologica dell’Aou di Sassari ha aderito alla prima edizione dell’(H) - Open Day dedicata all’emicrania. L'incontro, previsto per il 31 gennaio, è stato organizzato dalla Fondazione Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere.
In occasione della giornata, la Clinica ha dato l’adesione a un convegno aperto a tutti dal titolo "Emicrania. Quale trattamento? Incontro con gli esperti" che si svolgerà in videoconferenza dalle ore 15 alle 16.
Per lungo tempo è stata considerata una malattia 'invisibile', spesso ignorata e non trattata adeguatamente. È una malattia socialmente disabilitante che porta ad impoverire le relazioni sociali perché può avere un impatto molto importante sulle attività quotidiane domestiche, scolastiche, lavorative e di svago, specialmente nella donna.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’emicrania rappresenta la terza patologia più frequente che colpisce soprattutto il sesso femminile e la seconda più disabilitante del genere umano. Il picco massimo in genere si ha tra i 40 e 50 anni, quindi nel periodo di maggiore produttività lavorativa e sociale dell’individuo. La patologia si può manifestare precocemente, anche prima dei 18 anni.
Stanchezza, irritabilità, depressione, sbadigli sono alcuni dei sintomi che possono comparire 24 ore prima del dolore che poi sfocia nell’attacco vero e proprio che può durare dalle 4 alle 72 ore. Si possono avere attacchi di emicrania ricorrenti di intensità da moderata a severa, associati a dolore pulsante, nausea e ipersensibilità a luci, suoni e odori.
"L’emicrania non è un semplice mal di testa, ma è una malattia neurologica cronica che comporta un altissimo costo umano e sociale, oltre che economico. È, inoltre, una patologia di genere perché riguarda soprattutto le donne in età giovane adulta. Le donne generalmente sviluppano forme più severe rispetto agli uomini e spesso manifestano più elevati livelli di disabilità", ha affermato il professor Paolo Solla, direttore della Clinica neurologica dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari.
"Il nostro Centro, in cui operano il dottor Francesco Zoroddu e la dottoressa Marinella D‘Onofrio, due specialisti esperti nel trattamento specifico delle cefalee – ha sottolineato il professor Solla - ha predisposto percorsi e servizi dedicati alla gestione dell’emicrania nelle diverse fasi di vita della donna. Il Centro ricopre un ruolo fondamentale per la corretta presa in carico di tutte le cefalee che necessitano di un inquadramento diagnostico-terapeutico".
"L’emicrania segue l’andamento degli ormoni sessuali femminili e le fasi più acute si presentano spesso nei giorni delle mestruazioni e dell’ovulazione. L’emicrania talvolta non scompare con la menopausa, anzi in alcuni casi si manifesta un peggioramento. Attualmente seguiamo oltre 350 pazienti con un’età media inferiore ai 30 anni e circa l’80% sono donne", ha precisato il direttore della Clinica neurologica.