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“Solo una forte discontinuità con quanto compiuto dalla Giunta regionale nell’ultimo anno può consentire di recuperare, almeno in parte, la situazione critica che si è venuta a creare nel trasporto aereo e che sta avendo ripercussioni in tutti i settori produttivi dell’Isola”.
Si possono riassumere con queste parole gli interventi dei Consiglieri regionali dei “Progressisti” intervenuti durante l’incontro che si è svolto ieri in piazza Galilei a Cagliari dal titolo “Dis-continuità – cosa fare per salvare la Sardegna dall’isolamento”, al quale hanno partecipato amministratori locali, imprenditori e cittadini.
“Nelle ultime settimane ci siamo dovuti sostituire a una maggioranza e a una Giunta allergiche alla trasparenza – ha sottolineato Massimo Zedda - Lo abbiamo fatto obbligandoli a discutere in Consiglio del tema della continuità aerea e avviando una serie di interlocuzioni con il Parlamento e il Governo nazionale. Da queste è emerso un ritardo grave e ingiustificato da parte dell’esecutivo regionale. Ora il tempo è poco: serve trasparenza e lealtà istituzionale affinché la disponibilità assicurata dal Ministro De Micheli non venga vanificata da un gioco al rialzo sulla pelle dei sardi”.
“La stagione turistica è alle porte e non abbiamo alcuna certezza: oltre ai Riti della Settimana Santa e a Sant'Efisio, tra poco più di due mesi Cagliari ospiterà le World Series dell'America's Cup di vela – rincara la dose la Consigliera comunale di Cagliari, Francesca Ghirra - L’amministrazione comunale va a rilento e quella regionale non si accorge che il problema della continuità rischia di rendere irraggiungibile l’isola anche da parte di equipaggi, giornalisti e appassionati di vela di tutto il mondo. Anni di programmazione e di investimenti delle precedenti amministrazioni rischiano di essere buttati al vento”.
“Per mesi abbiamo chiesto – ha concluso Francesco Agus –, inascoltati, che questa vertenza arrivasse in Aula. Conoscevamo le criticità ma nessuno poteva aspettarsi quest’epilogo. La scelta della proprietà di procedere alla liquidazione in bonis, e quindi di inviare senza nessun preavviso le lettere di licenziamento a 1450 lavoratori, è un atto inaccettabile. Siamo vicini ai lavoratori e impegnati a valutare tutte le soluzioni percorribili affinché siano salvaguardati i loro diritti”.