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Alessandra Todde è la prima candidata ufficiale alla carica di governatore per le Regionali sarde del 2024. Oggi ha dato il via alla campagna elettorale presentandosi ai giornalisti a Cagliari per la sua prima conferenza stampa. "Questo è il momento di dirci chiaramente che la nostra è la casa del popolo progressista - ha dichiarato -. Una casa che vuole parlare di giusta autonomia e giusta autodeterminazione, ma il nostro avversario è il centrodestra e credo che la strada maestra sia l'inclusione, aprire porte e combattere fino all'ultimo secondo perché non possiamo fare questo regalo ai nostri avversari, dobbiamo essere uniti, coesi e forti".
Per quanto riguarda l'eventuale candidatura di Renato Soru, che domani interverrà in un'assemblea pubblica a Cagliari, Todde spiega: "Lo chiamerò, gli darò la disponibilità che non è mai mancata, perché in questi giorni e in queste settimane ci siamo sentiti ed è importante mantenere il dialogo aperto".
"Riconosco il valore, il percorso e le idee che vengono portate avanti - ha ribadito - ma dobbiamo stare dalla stessa parte, sono convinta che nel dialogo, nella discussione questo nodo potrà essere sciolto".
E per quanto riguarda la composizione variegata della sua coalizione, Todde commenta: "La diversità è un valore: il nostro governare avrà un faro, che è quello della competenza e della capacità, che è diverso dall'appartenenza. Credo ci debba essere una giunta politica, abbiamo il compito di rivendicare il primato della politica, con una giunta riconoscibile, competente e capace di governare".
Tre i temi forti proposti dalla candidata: "Un nuovo rapporto nei confronti dell'autonomia. Il nostro Statuto finora è stato carta straccia, ora sta cambiando il modo della Sardegna di rapportarsi con il governo, l'Europa e l'Italia. Siamo in grado di autodeterminarci e siamo in grado di capire quello che vogliamo, dobbiamo interrogarci se gli strumenti che abbiamo a disposizione sono necessari e utili".
Poi il rapporto tra Regione ed Enti locali che "non funziona". "I Comuni non sono in grado di spendere i soldi - denuncia Todde - perché esiste quello che io da nuorese chiamo 'abigeato' della Regione nei confronti degli enti locali, questo deve finire, ci deve essere una nuova cinghia di trasmissione tra regione e enti locali". Infine la programmazione regionale: "non ci può essere una strategia e poi i soldi vanno in mille rivoli, la programmazione - chiarisce - deve essere conseguente".