PHOTO
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato al Quirinale per questa mattina Carlo Cottarelli, economista ed ex commissario alla revisione della spesa pubblica.
Sarà lui il prossimo presidente del Consiglio? Sembra che Mattarella voglia percorrere proprio questa strada affidando a Cottarelli l’incarico di formare un nuovo governo dopo la rinuncia di Giuseppe Conte. Ieri sera, infatti, in seguito al rifiuto da parte di Matterella di nominare Paolo Savona come ministro dell’Economia nella formazione del governo sostenuto dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle, il professore Giuseppe Conte ha rimesso il suo incarico nelle mani del Capo dello Stato.
Carlo Cottarelli ha 64 anni, è di Cremona, è sposato e ha due figli. È laureato in Scienze economiche e bancarie presso l’Università di Siena e ha conseguito un master in Economia alla London School of Economics. È un funzionario di alto livello: nella sua carriera ha lavorato per Banca d’Italia dal 1981 al 1987, per ENI dal 1987 al 1988, e per il Fondo Monetario Internazionale, a Washington DC, dove è rimasto fino al 2013. In quell’anno fu nominato dal governo Letta come commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, la cosiddetta “spending review”.
Cottarelli abbandonò l’incarico nell’ottobre 2014 quando fu indicato dal governo Renzi come direttore esecutivo nel Board del Fondo Monetario Internazionale. Dalla fine del 2017 Cottarelli è direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano. A gennaio del 2018 Cottarelli ha pubblicato il suo ultimo libro, I sette peccati capitali dell’economia italiana, sui motivi che impedirebbero la crescita e la ripresa economica dell’Italia che, secondo Cottarelli, sarebbero l’evasione fiscale, la corruzione, la troppa burocrazia, la lentezza della giustizia, il crollo demografico, il divario tra Nord e Sud e la difficoltà a convivere con l’euro.
Cottarelli è in generale considerato una persona competente e in questi anni aveva trovato apprezzamenti dentro partiti politici anche molto diversi.
Cottarelli è contrario all’uscita dell’Italia dall’Unione Europea e dall’euro, come ha precisato più volte nel suo libro e in recenti interviste, come questa alla trasmissione Otto e Mezzo del dicembre 2017: «Io penso che noi dobbiamo rimanere nell’euro e sarebbe un’errore uscire».
E, rispondendo a Laura Castelli, deputata del M5S, su un possibile referendum sull’euro: «Se fate il referendum, è perché vorreste uscire dall’euro. E io su questo non sono d’accordo». Cottarelli però ha spesso criticato l’attuale funzionamento dell’Unione e della moneta unica europea.
A febbraio 2018 Cottarelli aveva espresso in un’intervista a Linkiesta una posizione nettamente contraria all’uscita dall’euro ma anche critica verso le regole economiche dell’Unione Europea: «Per me è un errore uscire dall’euro. Ma dobbiamo dire che se abbiamo smesso di crescere negli ultimi vent’anni è anche colpa dell’euro. […] Uscire dell’euro è un salto nel buio da evitare in ogni modo. Però non possiamo negare che la nostra economia non si sia adeguata alle regole economiche di un’area monetaria unica».