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"Quando abbiamo aperto la crisi, nessuno ne capiva il motivo. Si dava per scontato che la pandemia dovesse chiudere ogni spazio di dibattito politico. E io non riuscivo a spiegare il senso di quello che stavamo facendo», eppure «è semplice. All'Italia arrivano 209 miliardi, tanti soldi quanti mai ne abbiamo avuti: e secondo me Conte non era la persona giusta per spenderli. Draghi sì". Così Matteo Renzi, intervistato da Qn. Il leader di Italia viva si dice ora "rilassato" e "felice".
"Si è chiusa per me la partita più difficile della mia esperienza politica. Anche umanamente. Mi sono preso un sacco di insulti, dicevano che pensavo ai posti da ministro. Oggi chiunque capisce che Italia Viva, nella coalizione di governo, conta molto meno di prima. È ovvio che in una maggioranza più ampia abbiamo meno potere interdittivo. Ma io sono molto più felice adesso. Ho fatto un sacrificio personale per il bene del Paese".
Il governo Draghi sarà "una straordinaria occasione, e non solo perché sapremo come spendere i soldi del Recovery. Draghi potrà fare dell'Italia una guida europea. Ci pensi: la Merkel scade in settembre di quest'anno e Macron nell'aprile dell'anno prossimo, anche se mi auguro che verrà rieletto. La nostra legislatura scade nel marzo del 2023. Ecco, in questo periodo la figura più forte in Europa sarà il presidente del Consiglio italiano".
"L'Italia - conclude - ora ha tutto per uscire dalla crisi. Ha i soldi e ha la guida giusta. Se tutti remiamo nella stessa direzione ce la faremo".