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“Poiché la Regione Sardegna è proprietaria di numerosi immobili in disuso sparsi su tutto il territorio regionale, attraverso questa mozione chiediamo al Presidente Solinas, alla Giunta a all’assessore alla Sanità Nieddu in particolare di impegnarsi ad istituire un tavolo tecnico presso l’assessorato che si occupi di individuare gli immobili regionali adeguati a divenire “Casa di accoglienza del papà separato”.
Questa la proposta formulata dalla Consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Desirè Manca, in una mozione sottoscritta anche dai suoi colleghi pentastellati Li Gioi, Ciusa e Solinas.
“Con la separazione – sottolinea la Manca –, com’è noto, per la maggior parte degli uomini ha inizio anche il dramma economico. I padri separati si ritrovano senza una casa in cui poter accogliere i figli, e in casi estremi e di grande disperazione, come ampiamente riferito dalle cronache, arrivano persino ad utilizzare la propria auto come luogo di pernottamento. Considerato che oltre la metà dei padri separati con figli minori sono insegnanti, impiegati ed operai, e che l’orientamento dei giudici è di fissare in “un terzo dello stipendio” la quota mensile che il padre deve versare per il mantenimento dei figli, è evidente che gli uomini in questa condizione sono a gravissimo rischio povertà”.
“Il minore – queste ancora le sue parole – deve poter beneficiare della presenza di entrambi i genitori e la Regione Sardegna, con l’approvazione di questa mozione, avrebbe la grande occasione di porsi in posizione di assoluta avanguardia rispetto alle altre Regioni italiane sul tema specifico”.
“Oggi – conclude – è più che mai necessario venire incontro ai padri che stanno affrontando questo delicato momento che può durare anni, e cercare di alleviare il senso di sconfitta e frustrazione che tutto questo comporta. Dobbiamo restituire ai padri separati la possibilità pratica di svolgere il proprio ruolo di genitori e lavorare per ridurre quel disagio che porta all’emarginazione sociale e talvolta persino a gesti disperati da cui non si può tornare indietro”.