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Oltre sei milioni di euro annui dal 2021, circa 500mila euro al mese, per le retribuzioni di 60 nuove unità aggiuntive di personale tra uffici della presidenza e degli assessorati regionali. I costi del disegno di legge sulla riorganizzazione della presidenza della Regione sono contenuti nella relazione finanziaria sulla quale ha espresso il parere favorevole la commissione Bilancio del Consiglio regionale.
Secondo quanto previsto dalla riforma verranno istituite nuove figure dirigenziali e non, e le risorse per le rispettive retribuzioni sono così ripartite: 733.400 euro per tre capi dipartimento, 285.600 euro per un segretario generale, 2.240.583 euro per le retribuzioni di 20 nuove unità nell'ufficio di Gabinetto del presidente della Regione. Queste saranno così divise: 402.849 euro per tre consulenti dell'ufficio dello staff, 805.699 euro per sei esperti dell'ufficio dello staff, 671.416 euro per i 5 componenti del comitato per la legislazione, 180mila euro per tre addetti di gabinetto, 120mila euro per due addetti al cerimoniale, 60.616 euro per un autista.
Per quanto riguarda gli uffici di gabinetto degli assessori sono previste invece 41 unità aggiuntive nel personale che producono per retribuzioni pari a 2,8 milioni di euro così ripartiti: 671.416 per 5 consulenti e 2,1 milioni per 36 addetti di gabinetto.
Dopo il parere della terza commissione e quello definitivo della prima, per il ddl della Giunta si apre la strada dell'Aula. L'1 febbraio è prevista la seduta statutaria, l'Aula si riunirà di nuovo il 2 per discutere il disegno di legge della Giunta che accorcia i tempi per ottenere le Valutazioni di impatto ambientale (Via) e di incidenza ambientale (Vinca). Il 3, se sarà pronto, si esaminerà il ddl 107 sulla riorganizzazione della presidenza della Giunta. Altrimenti si passerà alla discussione del testo sulle Province. Nel centrodestra c'è chi spinge per l'ingresso prima della 107, e chi non vuole ritardare ulteriormente l'approvazione della riforma degli enti locali. La legge contempla l'istituzione di una nuova piramide definita dall'opposizione "una Regione parallela" nell'ambito di una "legge poltronificio".