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“La Corte costituzionale ci ha dato ragione premiando un provvedimento che ha come unica finalità quella di tutelare il diritto alla salute dei sardi, soprattutto di quelli che risiedono nelle aree più svantaggiate della nostra regione”. Lo dichiara l’assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi, commentando la sentenza, depositata oggi, con cui la Consulta respinge la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Governo dell'articolo 1, comma l, della legge numero 2 del 2025.
La norma impugnata dal Governo prorogava l'efficacia ("sino all'espletamento delle nuove procedure di assegnazione delle sedi di assistenza primaria e continuità assistenziale e comunque entro e non oltre il 30 giugno 2025") della norma regionale che consente alle Asl di poter impiegare medici di medicina generale in pensione per ovviare alle carenze di organico e garantire le cure ai pazienti. Anche questa norma regionale era stata impugnata dal Governo, ma il ricorso era stato già respinto dalla Consulta.
“La sentenza odierna ha colto in pieno lo spirito che ha animato la nostra norma, nata per garantire la continuità assistenziale nel territorio regionale – aggiunge l’assessore Bartolazzi -. Questa misura aveva la finalità di coprire un’emergenza conclamata e grave con carenze di medici di medicina generale per migliaia di abitanti in alcuni territori. Per questo l’impugnazione del Governo è apparsa da subito incomprensibile, anche perché il reclutamento dei medici in pensione è previsto esclusivamente su base volontaria”. Garantire la salute ai cittadini è un obbligo morale che non può essere messo a rischio da dibattiti procedurali – conclude l’assessore –. Il buon senso ha prevalso sulle dispute politiche”.


