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La Corte Costituzionale mette un freno netto alla riorganizzazione sanitaria in Sardegna, bocciando la legge regionale e bloccando il commissariamento delle aziende sanitarie voluto dalla giunta guidata da Alessandra Todde. Una decisione destinata a pesare sul quadro politico e sulla gestione della sanità, dopo che Todde aveva assunto l’interim al posto dell’ex assessore Armando Bartolazzi, revocandone l’incarico su iniziativa propria.
Oggi è stata depositata la sentenza n. 198/2025, che dichiara incostituzionali gli articoli 6 e 14 della legge regionale n. 8 del 2025. L’articolo 6 prevedeva che, entro 60 giorni dall’insediamento, il nuovo direttore generale potesse confermare o sostituire i vertici amministrativi e sanitari delle aziende. La Corte ha ritenuto questa norma incostituzionale perché violerebbe l’articolo 97 della Costituzione, che tutela imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione, attribuendo al direttore generale poteri discrezionali senza criteri procedurali chiari e senza valutazioni oggettive.
L’articolo 14, invece, è stato censurato perché prevedeva il commissariamento straordinario di tutte le aziende sanitarie e l’automatica decadenza dei direttori generali in carica. Secondo i giudici costituzionali, la norma contrasta con l’articolo 117, comma 3, della Costituzione in materia di tutela della salute e con il decreto legislativo 171/2016, che non contempla alcuna decadenza automatica dei vertici aziendali.
La legge regionale era già stata impugnata ad aprile dal Governo, che aveva evidenziato come la previsione di una “decadenza automatica” configurasse uno spoils system incompatibile con la normativa nazionale. Sul piano politico, la riforma aveva provocato tensioni all’interno della coalizione che sostiene Todde: il Partito Democratico aveva disertato l’approvazione delle nomine dei commissari, criticando carenze giuridiche e tecniche nel testo legislativo.
"Avanti nel percorso di rilancio"
"Gli uffici della Regione sono già al lavoro per analizzare la sentenza della Corte e nelle prossime ore si valuteranno con attenzione tutti gli aspetti relativi e le azioni da intraprendere. Il nostro percorso di rilancio della sanità sarda, nel solo interesse dei cittadini sardi e del diritto alla cura, non è in alcun modo in discussione". Così fonti vicine alla governatrice della Sardegna Alessandra Todde.

