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Importante incontro ieri tra Regione e Sindaci per fare il punto sui protocolli operativi per l’emergenza coronavirus.
All’incontro erano presenti gli assessori alla Sanità, Mario Nieddu, alla Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, e agli Enti locali, Quirico Sanna, il presidente di Anci Sardegna, Emiliana, una rappresentanza di primi cittadini e l’ingegner Belloi.
“Quello di oggi non è stato un semplice incontro operativo, ma un vero e proprio richiamo all’unità e alla coesione per rispondere con forza e determinazione all’emergenza e assicurare massimo impegno per la sicurezza dei cittadini. Stiamo mettendo in campo ogni mezzo possibile con l’obiettivo comune di tutelare la salute dei sardi”, è stato il commento a margine del Governatore Christian Solinas.
“Abbiamo risposto alle esigenze del territorio. Un’opportunità per fare chiarezza – queste le parole di Nieddu – e rafforzare la comunicazione tra le istituzioni sul tema dell’emergenza e dei protocolli operativi. È fondamentale non recarsi in ospedale o al pronto soccorso – precisa l’assessore della Sanità – ma, al contrario, è necessario contattare il medico di famiglia, il pediatra di libera scelta o la guardia medica. In seguito al triage telefonico i medici di primo contatto provvederanno a informare i dipartimenti di prevenzione e solo se ritenuto opportuno si attiverà, a cascata, il protocollo operativo”.
“Un incontro importante per informare i sindaci sulla situazione generale – ha aggiunto Lampis - e, soprattutto, per chiedere la loro collaborazione sul coinvolgimento per promuovere le buone pratiche di comportamento. In Sardegna sono 6.600 i volontari di protezione civile in campo e sono state 49 le video conferenze a cui l’Unità di crisi, che coinvolge sia la direzione generale della Sanità, sia la direzione generale della Protezione civile, ha partecipato con il dipartimento nazionale”.
“Fondamentale la collaborazione e la partecipazione delle comunità – ha rimarcato Sanna -. La riunione con i sindaci ha proprio questo scopo. Insieme con l’Anci e il Consiglio delle autonomie locali abbiamo fatto squadra, perché in questo momento è importante l’unità dei territori e l’omogeneità dell’informazione”.
“Come sindaci e parte di un sistema istituzionale complesso – ha sottolineato Deiana –, invece di girare la testa dall’altra parte, abbiamo deciso collettivamente di dare una mano per far aumentare il senso di sicurezza e di protezione delle nostre comunità nella possibilità - si spera remota - di una gestione di una criticità più o meno estesa relativa al Covid19”.
“Alla Regione – ha concluso il presidente di Anci Sardegna – abbiamo chiesto di approntare, nelle prossime ore, un “prontuario/vademecum” che chiarisca, senza possibilità di confusione, le procedure da attuare e codificarla in maniera razionale di modo che ciascun sindaco e ciascun comune sappiamo chi fa cosa e cosa dobbiamo fare noi: senza rinvio a mille circolari o mille decreti o mille ordinanze statali o regionali. Naturalmente abbiamo chiesto chiarimenti su cosa avviene negli aeroporti e nei porti, abbiamo segnalato - soprattuto in alcune aree “turistiche” - la presenza di molti detentori di seconde cose che vengono dal continente che, per svariate ragioni, hanno anticipato la loro venuta qui da noi: dalla zona rossa, come è ovvio, non può arrivare nessuno e non faremmo opera di verità se dicessimo che chiunque arrivi dal continente è un possibile “untore”, ma servono i controlli nei porti che rassicurino sindaci e popolazione. Abbiamo suggerito alla politica di pensare anche “al dopo”. Purtroppo, e in maniera irrazionale, questa situazione porterà dei danni al sistema economico della Sardegna e dell’Italia. In Sardegna, se non si mandano messaggi di serietà, la stagione turistica potrebbe soffrire di una contrazione molto forte”.