"Lavoriamo per l'unità, usando testa e cuore. Come sempre troveremo una soluzione". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio parlando delle frizioni interne al Movimento 5 Stelle, a chiusura di una intervista sulla Gazzetta del Mezzogiorno.

Si riapre dunque il dialogo tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte per provare a trovare una soluzione alla grave frattura che rischia di sconvolgere la storia pentastellata. Una telefonata tra il fondatore del Movimento e il leader morale del partito riapre a un tentativo di ricomposizione per recuperare una convergenza comune. Il garante avrebbe rinunciato ad alcuni punti contesi con Conte, come quelli relativi alla comunicazione e alle nomine che rimarrebbero in mano al nuovo capo politico. Grillo manterrebbe il ruolo di garante come richiesto anche da diversi parlamentari nelle ultime ore.

Ma non basta. I contiani sostengono che continuano ad esserci distanze fra i due e che i nodi principali non sarebbero stati ancora sciolti.

Conte parlerà oggi alle 17.30, presso la Sala del Tempio di Adriano in Piazza di Pietra a Roma, per fare il punto della situazione. Tra i suoi sostenitori prevale il pessimismo. Grillo, sostengono diversi esponenti del M5s, " vuole mantenere il potere che ha nel Movimento" e questo non è conciliabile con l'assunzione di responsabilità che spettano ad un capo politico.

Si ragiona dunque sulla possibilità che possa nascere il partito di Conte, e in tal caso di come organizzare quello che resterebbe del Movimento di Grillo. Se tutto dovesse saltare, si potrebbe tornare a quanto deciso agli Stati Generali con la nomina di un consiglio direttivo. In caso di scissione, dunque, nel M5s potrebbe tornare la leadership collegiale.