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Opposizione all'attacco dopo la bocciatura della Corte Costituzionale al commissariamento delle Asl in Sardegna voluto dalla giunta guidata da Alessandra Todde.
Le prime stoccate arrivano da Antonella Zedda (Fdi) e Ugo Cappellacci (Fi). "La Corte Costituzionale, con la sentenza 198, dice che la decisione della giunta a 5stelle di commissariare tutte le direzioni generali delle ASL sarde è illegittima. Cioè, la Todde e la sua giunta, pur di occupare delle poltrone hanno illegittimamente commissariato i Dg delle ASL sarde senza una motivazione a norma di legge, infatti la becera spartizione di quote di potere non è prevista tra le possibilità di commissariamento", scrive in una la senatrice e vice presidente di di Fratelli d'Italia a palazzo Madama.
"Seppure il pasticcio è tutto pentastellato, il Pd comunque non è esente da colpe, visto che tiene ben salda la presidente grillina, e anche se non partecipò né alle nomine né alla giunta in cui la presidente con estrema spavalderia approvò la delibera di commissariamento, ha scelto comunque di giocare con i conti della Sardegna, scegliendo così il rischio di rivalsa dei Dg commissariati - aggiunge - Ora, con la sentenza di oggi, o vengono reintegrati o si paga il doppio stipendio: ai commissari e ai commissariati", aggiunge.
"Todde, complimenti: dopo la sentenza sulla moratoria, quella sulle aree idonee, quella su RWM, arriva questa. Hai intenzione di governare o di essere governata dai tribunali? Studia. Noi te lo avevamo detto", conclude duramente.
Così invece Cappellacci: "La sentenza della Corte costituzionale che boccia il commissariamento delle aziende sanitarie della Sardegna certifica, nero su bianco, il fallimento politico e amministrativo della Giunta guidata da Alessandra Todde. La Consulta è chiarissima: non si può usare lo strumento del commissariamento per mandare a casa i manager senza una vera riforma del sistema. Esattamente ciò che questa Giunta ha fatto, dimostrando improvvisazione, superficialità e totale mancanza di visione".
"Ora il rischio è gravissimo - attacca il parlamentare - caos istituzionale, incertezza sulle nomine, contenziosi milionari a carico dei cittadini sardi. Un disastro annunciato, che pagheranno ancora una volta pazienti, operatori sanitari e territori. Adesso basta. Basta giocare sulla pelle dei sardi. Basta usare la sanità come terreno di propaganda e regolamenti di conti politici. La sanità è solo l'ultimo tassello di un fallimento più ampio che attraversa i principali settori strategici dell'Isola: energia, gestita senza una visione chiara e stabile; servizi essenziali, segnati da continue difficoltà e assenza di programmazione; trasporti, sempre più inadeguati e penalizzanti per cittadini e imprese".
Secondo Cappellacci, "la Sardegna è oggi ostaggio dell'improvvisazione e dell'incompetenza. La presidente Todde prenda atto di questo fallimento complessivo e abbia il coraggio di liberare la Sardegna da una gestione che sta producendo solo incertezza, conflitti istituzionali e danni concreti. Del resto, da chi non è stata neppure capace di presentare correttamente il rendiconto delle spese elettorali, cosa ci si poteva davvero aspettare? I sardi meritano serietà, competenza e rispetto. Non esperimenti sulla loro pelle."

