Roma, 22 mag. (Adnkronos) - E' scontro tra maggioranza e opposizione sulla nomina della deputata FdI Chiara Colosimo, poi eletta alla presidenza della Commissione parlamentare Antimafia, oggi riunita per la prima seduta della nuova legislatura. La maggioranza è andata dritta sulla candidatura della deputata finita al centro di alcune polemiche dopo un servizio di 'Report' sulla presunta conoscenza con l'ex Nar Luigi Ciavardini. Dal M5S, poi seguito dal Pd, era però arrivato lo 'stop' ancora prima della votazione: "Se questo è il nome - spiegavano - non parteciperemo al voto". Dem, Cinquestelle e Avs sono quindi usciti dall’aula senza votare.

Colosimo è comunque stata eletta presidente ottenendo 29 voti, mentre 4 voti sono andati a Dafne Musolino (Per le autonomie). Una scheda bianca. La Commissione Antimafia è composta da 50 membri. Alla votazione erano presenti e hanno partecipato 34 parlamentari, nessuno si è astenuto. Dopo l’elezione di Colosimo, sono quindi stati eletti come vicepresidenti i deputati Mauro D'Attis (Fi) e Federico Cafiero De Raho (M5S). D’Attis ha ottenuto 29 voti e De Raho 13 voti.

L’elezione a presidente della Commissione parlamentare Antimafia è per me "un onore indescrivibile", ha commentato Colosimo dopo la sua elezione, rivolgendosi ai commissari ed esprimendo la sua "emozione". La deputata ha rivolto il suo "primo pensiero a Falcone" nell’anniversario della strage di Capaci.

"Le polemiche di questi giorni sulla presidenza della commissione Antimafia rischiano di compromettere la credibilità e l’autorevolezza di un’istituzione delicata e importante per la nostra democrazia. Riteniamo che vadano ascoltate le preoccupazioni delle associazioni delle vittime della mafia e del terrorismo e di Salvatore Borsellino: sono loro che interpretano al meglio i valori della Giustizia presenti nella nostra società. La commissione Antimafia è un pilastro dell'impegno istituzionale per la legalità, nel rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione. Gli atti della commissione sono nella storia del lavoro investigativo contro le mafie. Per il M5S è dunque irrinunciabile che per la presidenza venga indicata una figura che interpreti lo spirito della legge con cui abbiamo istituito la nuova Commissione. Se la maggioranza dovesse insistere sul nome che è circolato in questi giorni, il Movimento 5 Stelle non parteciperà al voto in segno di totale contrarietà alla scelta che si vuole portare avanti”, affermavano ieri in una nota i membri M5S della Commissione Antimafia.

"Il Pd ha fatto un appello alla maggioranza per cambiare il nome di Chiara Colosimo alla presidenza della Commissione e “se questo appello non sarà accolto, penso che daremo una risposta forte non partecipando alla votazione", aveva anticipato quindi il senatore dem Walter Verini entrando a Palazzo San Macuto per la riunione della Commissione.

"Nel giorno dell'anniversario di Capaci la destra elegge Colosimo, dai rapporti oscuri con stragisti neofascisti, presidente della Commissione antimafia, rompendo il fronte unitario per volontà della premier Meloni. Una pessima scelta, un pessimo segnale, un'altra pagina nera", il commento su Twitter della deputata Chiara Gribaudo, vice presidente dell'Assemblea Pd, dopo l'elezione.

"La maggioranza avrebbe dovuto farsi carico delle preoccupazioni dei familiari delle vittime delle stragi su Chiara Colosimo alla presidenza della commissione parlamentare Antimafia e avanzare una proposta diversa. In queste condizioni è importante che le opposizioni chiedano unitariamente maggiore rispetto istituzionale e per questo non parteciperemo al voto per eleggere il o la presidente", quanto detto da fonti di Avs prima del voto.

La nuova commissione Antimafia è composta da 50 membri, 25 senatori e 25 deputati: per il Senato Gianluca Cantalamessa (Lega), Francesco Castiello (M5s), Costanzo Della Porta (FdI), Aurora Floridia (Misto), Antonio Iannone (FdI), Filippo Melchiorre (FdI), Clotilde Minasi (Lega), Franco Mirabelli (Pd), Dafne Musolino (Per le autonomie), Luigi Nave (M5s), Raffaella Paita (Iv-Az), Manfredi Potenti (Lega), Vincenza Rando (Pd), Sergio Rastrelli (FdI), Raoul Russo (FdI), Salvatore Sallemi (FdI), Giorgio Salvitti (Noi Moderati), Roberto Maria Ferdinando Scarpinato (m5S), Etelwardo Sigismondi (FdI), Francesco Silvestro (Fi), Sandro Sisler (FdI), Nicoletta Spelgatti (Lega), Daniela Ternullo (Fi), Valeria Valente (Pd) e Walter Verini (Pd) e per la Camera Alfredo Antoniozzi (FdI), Stefania Ascari (M5S), Anthony Barbagallo (Pd), Pino Bicchielli (Noi Moderati), Federico Cafiero De Raho (M5s), Anastasio Carrà (Lega), Giuseppe Castiglione (Az-Iv), Chiara Colosimo (FdI), Saverio Congedo (FdI), Mauro D'Attis (Fi), Riccardo De Corato (FdI), Francesco Gallo (Misto), Michele Gubitosa (M5s), Giandonato La Salandra (FdI), Giovanni Maiorano (FdI), Francesco Michelotti (FdI), Andrea Orlando (Pd), Elisabetta Piccolotti (Avs), Pietro Pittalis (Fi), Erik Umberto Pretto (Lega), Giuseppe Provenzano (Pd), Debora Serracchiani (Pd), Valeria Sudano (Lega), Chiara Tenerini (Fi) e Gianpiero Zinzi (Lega).

Tra i compiti della Commissione, oltre a quelli già previsti nella scorsa legislatura, un esplicito riferimento alle 'zoomafie' e alle 'nuove forme di criminalità organizzata di tipo mafioso connesse all’immigrazione, a nuove popolazioni residenti e a specifici contesti sociali, economici e culturali di formazione più recente'. Novità rispetto al passato, la Commissione Antimafia si occuperà anche "dell'infiltrazione all’interno della comunità nigeriana, con attenzione anche allo sfruttamento di donne e minori", e del "settore manifatturiero cinese, particolarmente radicato in alcune zone della Toscana tra Prato e Firenze, con attenzione allo sfruttamento del lavoro clandestino e alla sicurezza nei luoghi di produzione" e ancora dell’esportazione di capitali verso Stati esteri attraverso "canali di trasferimento di denaro regolari o irregolari". Un esplicito riferimento viene fatto nel testo anche a compiti contro i rischi di infiltrazione nei progetti previsti dal Pnrr.