Da giovedì 13 aprile, e fino allo svolgimento delle elezioni amministrative (previste con il primo turno per il 28 e 29 maggio, eventuale ballottaggio l'11 e il 12 giugno), trovano applicazione le norme in materia di par condicio, che contengono disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione, nonché il Codice di autoregolamentazione in materia di attuazione dei principio del pluralismo, sottoscritto dalle organizzazioni rappresentative delle emittenti radiofoniche e televisive locali. Lo ricorda, in una nota, il Corecom.

Le prescrizioni si applicano ai programmi di informazione e di comunicazione politica e ai messaggi politici autogestiti a titolo gratuito e a pagamento (MAG). Il Corecom ricorda, infine, che dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto, è fatto divieto alle Pubbliche Amministrazioni di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni.

In Sardegna, i Comuni chiamati al voto saranno 39, due dei quali, Assemini e Iglesias, con oltre 15mila abitanti e dunque la possibilità per i candidati sindaco di andare al ballottaggio. Gli altri centri chiamati al rinnovo del Consiglio comunale sono Decimomannu nella Città metropolitana di Cagliari. Galtellì. Irgoli, Jerzu, Macomer, Meana Sardo, Oliena, Sindia e Tortolì in provincia di Nuoro. E ancora: Ales, Boroneddu, Cabras, Milis, Modolo, Narbolia, Nughedu Santa Vittoria, Pompu, Simala, Soddì, Villa Verde, Villanova Truschedu in provincia di Oristano.

In provincia di Sassari Aglientu, Budoni, Cheremule, Chiaramonti, Palau e Sedini. Nel Sud Sardegna Collinas, Donori, Fluminimaggiore, Furtei, Gesturi, Senorbì, Seui, Teulada, Villasimius e Villaspeciosa.