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Quante volte ancora Olbia? Quante volte Torpè? Quante volte Capoterra dovrà correre ai ripari, calzare gli stivali e prendere le pale dai garage per ripulire il fango di una terra che vomita tutto il suo disgusto per le offese subite dall’uomo?
Quante volte ancora? Quanti uomini e donne, quanti bambini dovranno morire affogati, travolti, perduti nel vergognoso cinismo della politica cialtrona, sbruffona e padrona che vende promesse in cambio di voti onorando i suoi interessi e mai la sua parola?
Quante case, quante strade, quante allerte meteo e codici rossi? Quante corse contro il tempo, quanti allarmi e quanti inverni prima che la Sardegna torni a dormire tranquilla del fatto che l’acqua, se anche cadrà in abbondanza, correrà verso il mare senza trascinare con sé le montagne e non scoppierà come una bomba nei canali inventati dall’uomo per costruire dove un tempo erano fiumi.
Quanti sindaci indignati? Quante passerelle davanti alle tv e grandi opere mai realizzate dovremo sopportare? Quante umiliazioni dovremo subire e quante volte dovremo raccogliere in pezzi i frutti di sacrifici lunghi una vita rovinati in un istante dalle piene incontrollabili causate da ponti che diventano dighe nei letti dei fiumi deviati e sepolti in una sconsiderata jungla edilizia per la quale pagheremo il conto… quante volte ancora?