Roma, 27 ott. (Adnkronos Salute) - In Italia ci sono circa "24.000 anestesisti, di cui il 70% lavora nella sanità pubblica, mentre il 30% ha scelto il privato o privato/convenzionato. Una professione sempre più 'rosa': quasi il 60% sono donne. Una presenza che è andata crescendo negli ultimi 10 anni". Lo afferma all'Adnkronos Salute Gianpaola Monti, responsabile Comitato Comunicazione della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva, in occasione del 77esimo Congresso nazionale della Siaarti in corso a Roma.

"Il fatto che ci siano molte donne nei reparti di Anestesia e rianimazione credo sia dovuto a una delle peculiarità del genere femminile - spiega Monti - Mi riferisco alla grande capacità della presa in carico, cosa che questa specialità richiede nel contesto della sala operatoria e in quello della rianimazione. Tuttavia, non sempre le donne anestesiste riescono a raggiungere ruoli di coordinamento, di direzione. Questo credo che sia assimilabile a contesti anche non sanitari. Inoltre, anche noi donne dovremmo imparare ad avere una diversa modalità di porci e forse anche ad avere una determinazione maggiore per ambire a certi ruoli, le competenze professionali e di gestione di risorse certamente non ci mancano".

Se la donna fosse "effettivamente supportata dalle istituzioni - riflette Monti - soprattutto per quello che riguarda le interruzioni per eventuali maternità o per la presa in carico di familiari", genitori, figli, disabili, "credo che sarebbe agevolata nel suo percorso di crescita e anche di poter raggiungere i vertici della professione".