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Roma, 6 ott. (Labitalia) - Il 55% degli italiani vorrebbe che la cultura digitale e l’educazione al digitale venissero inserite nella Costituzione italiana. E per l'83% degli italiani il digitale sarà protagonista dell'economia. Sono alcuni degli aspetti che emergono con la ricerca ‘Il digitale popolare’ di Fondazione Italia Digitale e Istituto Piepoli che verrà illustrata durante il Festival del Digitale Popolare che si tiene a Torino da oggi all’8 ottobre.
“Dallo studio - dice Francesco Di Costanzo, presidente Fondazione Italia Digitale- , emerge come il digitale in tutte le sue forme sia ormai centrale nella nostra vita quotidiana, gli italiani sono in maggioranza favorevoli ad inserirlo in Costituzione, in particolare per la cultura e l’educazione dedicata. Dovrebbe essere inoltre materia di studio a partire dalla scuola primaria. Le opportunità e anche le 'storture' della rivoluzione digitale da gestire vanno affrontate senza paura, ma con una forte conoscenza, consapevolezza, competenza a tutti i livelli: pubbliche amministrazioni, imprese, professionisti, cittadini”, spiega ancora.
La ricerca ha affrontato a largo spettro tutto i principali aspetti del rapporto tra italiani e il digitale: Istruzione e formazione, fake news, metaverso, intelligenza artificiale generativa, cibo e alimentazione, strumenti digitali per misurare le prestazioni sportive, sostenibilità, pubblica amministrazione.
“È un plebiscito, -spiega Livio Gigliuto- direttore generale Fondazione Italia Digitale e Presidente Istituto Piepoli - più di 8 italiani su 10, giovani e meno giovani, da nord a sud, reputano importante il digitale nella gestione della vita quotidiana, e la maggioranza degli italiani, al contrario di quanto si potrebbe pensare, ha più relazioni di prima, proprio grazie agli strumenti digitali”.
Non poteva mancare una incursione nel rapporto con la politica. “La politica ha ottenuto un indubbio vantaggio dal digitale: grazie ai social i politici sono più familiari al 30% degli italiani. Sette italiani su dieci si sono rivolti a web e social per didattica e formazione, mentre un italiano su due vuole fare esperienza nel metaverso. Prevalgono gli ottimisti anche nei confronti dell’intelligenza artificiale. Per tantissimi è chiaro anche che il digitale sarà protagonista del futuro dell’economia: lo pensa l’83% degli italiani", spiega ancora.
"L’Italia si conferma un Paese sedotto dall’innovazione, attraversato da un “tecno-ottimismo” consapevole e maturo, di chi è abituato, anche con la testa nel metaverso, a stare con i piedi per terra”, conclude Gigliuto.