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Cagliari, ESCLUSIVO/Tovalieri: “I rossoblù si salveranno tranquillamente"

"I miei ricordi? Non dimenticherò mai il popolo cagliaritano”

Cagliari, ESCLUSIVO/Tovalieri: “I rossoblù si salveranno tranquillamente

Di: Marco Orrù - Photo by Enrico Locci/Getty Images


Nella storia di una qualsiasi squadra in Italia non sempre si può trovare un giocatore che è entrato nel cuore dei tifosi avendo vestito quella determinata maglia solamente per mezza stagione. Tra queste c’è sicuramente il Cagliari e c’è soprattutto Sandro Tovalieri, attaccante dei rossoblù da dicembre 1996 a giugno 1997. Grazie ai suoi gol, 11 in 22 partite, ha trascinato l’allora squadra di Mazzone ad un insperato spareggio per non retrocedere in Serie B contro il Piacenza. Quello che è successo in quella partita di Napoli tutti lo ricordano, con i quasi 25 mila tifosi sardi che si riversarono sulle tribune del San Paolo, tutti poi alla fine a consolare un Tovalieri in lacrime sotto la curva dopo la sconfitta per 3-1. La redazione di Sardegna Live ha contattato l’ex attaccante del Cagliari in ESCLUSIVA per parlare dell’attuale squadra isolana e, per finire, anche dei suoi dolci ricordi rossoblu.

Ciao Sandro, come giudichi il campionato del Cagliari, in particolare del momento difficile che stanno vivendo i rossoblù?

“La Serie A è un campionato sempre molto difficile, soprattutto per quelle squadre che sono nei bassifondi della classifica. Alterna momenti positivi ad altri negativi, ma la squadra ha delle grandi qualità per poter fare un campionato tranquillo. E’ vero che è reduce da qualche risultato negativo, ma ha battuto la Spal nello scontro diretto e quelli sono stati tre punti importanti. Credo che si possa salvare con qualche giornata di anticipo perché credo che ci siano altre squadre con una rosa qualitativamente inferiore a quella del Cagliari”.

Ti aspettavi di più da questa squadra oppure il campionato è in linea con il tipo di rosa a disposizione di mister Lopez?

“I tifosi in generale sperano sempre che si possa vincere lo scudetto o che si vada in Champions. Il Cagliari è una realtà importante che deve fare un campionato tranquillo e sereno. E’ chiaro che dopo che fai tanti anni in Serie A la gente pretende magari qualcosa in più, mi viene in mente il campionato che ha fatto l’anno scorso l’Atalanta, ma sicuramente le basi per fare delle stagioni importanti ci sono”.

Lunedì arriva il Napoli, che partita vedremo alla Sardegna Arena?

“Sarà una partita difficile perché il Napoli è la squadra migliore a livello di gioco. Sta lottando per lo scudetto e ora giovedì si gioca questa partita a Lipsia in Europa League, anche se ha poche possibilità di passare il turno. E’ una squadra che gioca sempre per vincere, ma si troverà davanti una squadra agguerrita. In casa il Cagliari ha perso contro il Milan e contro la Juve, ma ha giocato le due partite fino alla fine. Il Napoli sta continuando a vincere, ma non sembra essere lucido come prima, e d’altronde quando hai sempre l’assillo della vittoria non è facile. Il Cagliari non ha nulla da perdere, quindi ciò che viene di positivo è tutto di guadagnato”.

L’infortunio di Cigarini sta mettendo in difficoltà mister Lopez che non ha un sostituto adatto. Pensi che possa essere Barella?

“Parliamo di due giocatori importanti che possono alternarsi per dimostrare il loro valore. Cigarini è un valore aggiunto, ma penso che Lopez, che sta facendo bene, troverà l’assetto e lo scacchiere giusto per mettere in campo la miglior formazione al di là dell’elemento individuale”.

Pavoletti pensavi potesse fare più gol?

“E’ un buon giocatore, molto bravo di testa e fisicamente strutturato. Può fare ancora meglio, certo, ma lui quando ha l’occasione in area di rigore difficilmente sbaglia e non ha mai paura di niente. E ovviamente, come tutti gli attaccanti, deve essere messo in condizione di poter sviluppare tutta la sua forza. Quando c’è stata l’occasione lui ha avuto modo di fare anche gol spettacolari”.

Qual è il giocatore che ti piace di più della rosa rossoblù?

“Ce ne sono diversi. Parlavamo di Cigarini, Pavoletti e in generale il reparto offensivo. Faccio un nome e dico Joao Pedro, sono innamorato calcisticamente di lui, ha ottime qualità e tecnicamente è bravo”.

Hai giocato solo sei mesi in maglia Cagliari, ma ancora oggi sei ricordato con grande affetto dal popolo cagliaritano. Che ricordi hai di quel periodo in Sardegna?

“Sono stati sei mesi intensi e che purtroppo sono finiti con la mancata salvezza. La gente mi ha voluto bene e ricordo ancora con grande affetto il fatto che tutti i tifosi ci hanno applaudito dopo la retrocessione, una cosa che non si vede spesso in Italia. Quegli applausi di quei 25 mila a Napoli non li scorderò mai. E’ stato un momento toccante per me, mi rode ancora tanto non avergli regalato una gioia che avrebbero meritato. Per me saranno sempre persone splendide che ricorderò per tutta la vita con grande affetto”.

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