Alghero

Pallavolo. Caos palestre nella Provincia di Sassari. “Assurdo allenarsi in una palestra e giocare in un’altra (che non c’è)”

“Le istituzioni autorizzano la pratica sportiva, ma negano l’accesso ai luoghi dove poterla praticare, una follia”

Pallavolo. Caos palestre nella Provincia di Sassari. “Assurdo allenarsi in una palestra e giocare in un’altra (che non c’è)”

Di: Cristina Tangianu


Perché la provincia di Sassari, per le strutture di sua competenza che dà in concessione alle associazioni/società sportive, nelle condizioni d’uso stabilisce che “non potranno essere date nei giorni di sabato e domenica”? E dunque possono essere utilizzate per allenarsi, ma non per disputare le gare?

È quanto si chiedono le squadre di pallavolo che ogni anno devono attrezzarsi e organizzarsi per cercare delle strutture di atterraggio per le partite ufficiali.

La pandemia di certo non ha aiutato, anzi ha solo aggravato ed evidenziato il malessere già esistenze. Va sottolineato, infatti, che le palestre utilizzate sono per lo più scolastiche e quindi la loro riapertura va di pari passo con quella delle scuole.

Di queste difficoltà abbiamo parlato con Pasqualino Sotgia, allenatore della Gymnasium Alghero femminile, che si è vista revocare la concessione della palestra perché ha disputato una gara ufficiale nella stessa struttura dove si allena: “è sempre stata consuetudine che le società ne facessero uso, comunque, anche per le competizioni infrasettimanalmente e nel fine settimana”.

La Pallavolo ai tempi della pandemia. Come è cambiata l’attività sportiva in questo anno?

"Il cambiamento è dovuto all’applicazione dei protocolli che ci ha costretto ad uno sforzo aggiuntivo sia economico che organizzativo.

Partendo dal fatto che abbiamo avuto diverse defezioni per via della paura del virus e che abbiamo avuto una  disponibilità ridotta delle strutture, nella società dove alleno abbiamo accorpato diversi gruppi per poter permettere a tutte\i di allenarsi e siccome fra un allenamento e l’altro è necessario far passare del tempo per l’igienizzazione degli ambienti, si è ottenuto un numero ridotto di gruppi ma con un numero di elementi per gruppo che in alcuni casi ha toccato le 22 unità.

Questo ci ha obbligati ad uno sforzo aggiuntivo nell’organizzazione degli spazi durante gli allenamenti.

Per non parlare dello sforzo economico per l’acquisto dei prodotti necessari all’igienizzazione di persone e ambienti."

Quanto siete stati fermi?

"Siamo entrati in palestra in ritardo, a metà ottobre e abbiamo fatto l’ultima seduta prima del primo stop il 26 dello stesso mese. Poi siamo stati autorizzati ad entrare in palestra nuovamente a marzo, 4 mesi dopo, per vedercela portare via il 29 dello stesso mese, ora ci alleniamo in un campo da calcetto in erba sintetica usando una struttura “artigianale”."

È stato ed è difficile tenere unita la squadra? (Considerata l’età delle ragazze)

"Sì, molto e qualche atleta ha mollato durante il percorso, si sono formati dei gruppi molto eterogenei per i motivi che ho citato sopra, uno dei due, di cui sono l’allenatore, è la somma di una under 17, under19 e prima divisione."

Questione impianti sportivi: ci illustrate le problematiche?

"La problematica principale sta nel fatto che i ministeri competenti (salute e sport, ormai inesistente) in accordo con le varie federazioni hanno studiato e pubblicato dei protocolli per la ripresa delle attività di interesse nazionale (nel sito del governo si trova il link che rimanda ad una pagina del CONI con l’elenco di tutte le competizioni che rientrano nella categoria “di interesse nazionale”) ma le amministrazioni locali negano l’accesso agli impianti.

In sintesi: le istituzioni autorizzano la pratica sportiva, ma negano l’accesso ai luoghi dove poterla praticare, una follia. Questo ovviamente, non vale per chi ha la propria palestra o chi ha strutture comunali in gestione. Una parte delle pallavoliste e pallavolisti ha cambiato disciplina pur di non rinunciare allo sport.

In questo momento le palestre comunali associate agli istituti scolastici sono chiuse salvo autorizzazione dei dirigenti scolastici, ad Alghero nessuno l’ha concessa.

Le palestre provinciali, come da sempre e indipendentemente dalla pandemia, sono concesse solo per gli allenamenti e fino al venerdì, ma è sempre stata consuetudine che le società ne facessero uso comunque anche per le competizioni infrasettimanalmente e nel fine settimana.

La società per cui alleno è stata la prima in calendario ad effettuare una gara e cosa mai successa prima, ci è stata ritirata la concessione."

Qual è o quali sono le soluzioni da voi proposta?

"Noi abbiamo proposto in diverse occasioni che venissero modificati i termini delle concessioni perché è assurdo allenarsi in una palestra e giocare in un’altra (altra palestra che non c’è, non ce n’erano prima che le palestre comunali erano aperte, figurarsi ora).

Abbiamo, qualora fosse questo il problema, manifestato la volontà di sottoscrivere delle polizze assicurative ad hoc.

Abbiamo, qualora fosse questo il problema, manifestato la volontà di far omologare le strutture per le gare o di giocarle a porte chiuse.

Solo che ancora non è ben chiaro il perché in provincia di Sassari ci siano tutte queste limitazioni…"

Questione allenamenti e gare ufficiali: voi siete stati penalizzati…

"Direi proprio di sì, diverse atlete hanno cambiato sport in favore di società che hanno una propria palestra o che fanno sport individuali."

Dove vi allenate ora?

"Ora siamo ospiti dell’oratorio della chiesa della Mercede, non finirò mai di ringraziare Padre Pasquale, dove ogni giorno tracciamo un campo regolamentare con delle fettucce elastiche e montiamo la rete usando una struttura da beach volley artigianale."

Quale appello volete lanciare al Comune e alla Provincia?

"La richiesta la devo fare a livello personale poiché la dirigenza teme ripercussioni per la concessione della prossima stagione.

Prima di tutto vorrei riottenere l’accesso alla palestra che ingiustamente e con motivazioni opache ci è stato negato e poi vorrei che ne fosse concesso l’uso anche per le competizioni come succede, stando a quel che mi dicono i colleghi, nelle altre provincie.

Nelle FAQ del ministero è scritto chiaro e tondo che ci possiamo allenare e che possiamo usare le palestre scolastiche anche per le gare, spero decada immediatamente il veto delle amministrazioni locali.

Per quanto riguarda la provincia di Sassari faccio fatica a capire come possano permettersi e come mai gli permettano di tenere le palestre ferme, tenuto conto che:  ci sono circa 30 palestre scolastiche ferme nel fine settimana, ogni palestra può ospitare un minimo di 5 gare fra sabato sera e domenica per tutto l’arco della giornata, il totale è di 150 se il costo di una gara è di circa 20€, si può ipotizzare un mancato introito di 3000€ in un solo weekend."

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