Cagliari

A caccia di fantasmi anche in Sardegna, ecco dove trovarli. IL VIDEO

L’intervista a Deva Aslesha, di Gipsi Files Sardegna. Voi credete ai fantasmi? Scrivetelo nei commenti sulla nostra pagina di Facebook

A caccia di fantasmi anche in Sardegna, ecco dove trovarli. IL VIDEO

Di: Alessandro Congia


Arrivano i Gipsi Files in Sardegna i Ghost Hunters. Proprio così, si definiscono cacciatori di fantasmi che, tramite attrezzature innovative, vanno ad indagare sul paranormale, su eventi inspiegabili che ormai da diversi anni hanno catturato l'attenzione dei media e di numerosi studiosi del genere. 

“C'è un team di persone – commenta lo scrittore cagliaritano, Fabrizio Raccis - che da diverso tempo affascinati dal mistero per il paranormale si affacciano in questo mondo enigmatico per cercare di dare una spiegazione scientifica o spirituale, o semplicemente per comunicare con queste presente a noi sconosciute, come anime dei morti, entità extraterrestri, Angeli o spiriti maligni”.  

Il team è composto dalla Presidente Deva Aslesha, dal leader fondatore Jason Shaw, Andrea Corda video maker e web master, Gipsi Files per la regione Sardegna, e di recente si è unito come consulente investigativo Fabrizio Raccis lo scrittore cagliaritano.

Abbiamo deciso di intervistare una delle fondatrici di questa associazione tra le più influenti in Italia e all'estero, pensate che hanno compiuto delle indagini in luoghi davvero tanto distanti tra loro, dagli Stati Uniti fino a Seoul, dalla Croazia alla Francia, fino all'Italia, in diverse città come Varese, Biella, Mombello e soprattutto Cagliari. Tra i luoghi con una maggiore presenza di “energie” come le chiamano loro, non ci sono solo le classiche “case stregate” americane, ma ci sono teatri, castelli, ospedali abbandonati, antichi cimiteri e anche numerosi monumenti archeologici della Sardegna. 

Quella del Ghost Hunters sta diventando una pratica molto in voga anche in Italia che sta catturando l'attenzione di un vasto pubblico anche grazie a canali web come Youtube, dove a cimentarsi non solo studiosi e appassionati del paranormale, ma spesso anche giovani sprovveduti youtuber che purtroppo mettono in cattiva luce l'attività seria di molti gruppi di ricerca come Gipsi Files. Abbiamo deciso di intervistare la presidente di questa associazione No Profit fondata dal 2014 in occasione delle diverse indagini svolte recentente in Sardegna come l'indagine svolta al Lazzaretto di Cagliari e al Bar Svizzero. 

Benvenuta Deva Aslesha, come nasce Gipsi Files ? E con quale scopo?

Nasce dalla passione per il Paranormale e da uno spirito di ricerca non indifferente. Sia io che mio marito nel corso della nostra vita abbiamo avuto contatti con l'altra dimensione e con le persone che vivono in essa molto prima di essere ricercatori del paranormale, ma questa risposta sarebbe veramente molto lunga,quindi mi limiterò a dire che ci crediamo al 2000% perché ne abbiamo avuto le prove sia con esperienze personali, che durante le nostre ricerche...Siamo molto fortunati ad avere l'abilità di poter comunicare con loro, è un dono che non tutti hanno. Ringrazio l'Universo per questo dono. Abbiamo deciso di fondare Gipsi Files per aiutare le persone a credere e a capire, a non avere paura dei fantasmi o degli spiriti. Sono molto fortunata perché condivido questa grande passione con mio marito e con i membri delle nostre famiglie sia in Italia che in America. 

Una volta che grazie al vostro intervento si ha la conferma che il luogo sia infestato e frequentato da queste entità come si procede? Siete in grado di scacciare queste presenze oppure no? 

Una volta appurata la presenza dell'entità possiamo stabilire se è un parente dei proprietari dell'edificio, se è un amico, un conoscente o eventualmente uno spirito perso, o potrebbe anche essere uno spirito malvagio. Ci tengo a precisare che loro sono con noi sempre e che li sentiamo per sensazioni, loro vedono noi ma noi non vediamo loro. Alcuni spiriti giocano e altri dicono cose brutte, qualcuno è felice e altri sono molto tristi.

La vita degli spiriti nell'altra dimensione è simile alla vita di quando erano nella nostra dimensione. Abbiamo registrazioni di spiriti che comunicano tra di loro, e questo è fantastico. Io sono sicura che c'è vita dopo la morte.Io stessa ho vissuto l'esperienza di pre-morte ma questa è un altra storia. Non mi piace scacciare via gli spiriti dalla loro abitazione è una loro zona confort. Alcuni spiriti hanno chiesto di volere andare verso la luce e lo posso fare. Se mi trovo davanti ad una entità cattiva o demoniaca chiedo alla famiglia di contattare un esorcista, e do alcune indicazione per cambiare l'energia negativa in energia positiva nelle loro abitazioni. 

Quindi secondo le vostre indagini esistono entità buone e cattive, voi vi proteggete in qualche modo? 

Se vuoi sapere se usiamo preghiere particolari la risposta è SI, le usiamo quando iniziamo e quando finiamo la nostra ricerca. Ma prima di andare in investigazione ci prepariamo spiritualmente e mentalmente, è molto importante avere una mente chiara e forte. 

Da quanto tempo ti sei avvicinata al paranormale? Alcune immagini o “voci” che avete catturato nelle vostre indagini sono diventate davvero virali nel web, quali sono le tue esperienze con Gipsi Files che ti hanno colpita di più? 

Mi sono avvicinata al Paranormale all'età di 24 anni pur avendo avuto esperienze con tavola ouija anche prima, ho iniziato a studiare e a fare ricerche nel 1990 dopo avere avuto piu di un incontro con particolari entità notturne. Ho studiato la morte in tutte le religioni che esistono e continuo a farlo anche se la risposta delle religioni è diversa da quella che riscontro nelle investigazioni. Con mio marito abbiamo deciso di avere un nostro team di ricercatori 7 anni fa' e da li è nata GIPSI, “Group  Internazional Paranormal Special Investigation”.

Le mie esperienze con Gipsi sono molteplici fin dalla prima investigazione con la nostra strumentazione in Croazia e poi in Francia. Faccio ricerca con passione e quindi ogni indagine mi regala sempre tanto. Mi è capitato alcune volte, che alcuni spiriti si siano presentati dicendo di essere Satana, è stato eccitante. Cosa ho fatto? Ho salutato lo spirito presunto Satana e l'ho ringraziato di avere comunicato con noi, poi ho chiuso l'indagine, ho pregato e ho offerto un quarzo rosa segno di amore universale. 

Oggi molti giovani si approcciano al mondo del paranormale fin da bambini seguendo spesso delle mode attraverso internet, come l'ultima trovata del “Charlie Challenge”dove si utilizzano due matite disposte a croce su un foglio con le parole “si” e “no” e si cerca di contattare uno spirito. Recentemente un prete, Don Aldo Bonaiuto ha addirittura dichiarato che si rischia la possessione demoniaca, cosa ne pensi? 

La Chiesa fa bene a mettere in guardia i giovani, non si gioca con gli spiriti, bisogna portare loro molto rispetto ed educazione, la stessa che desideriamo per noi. Se rispetto dai rispetto avrai. Comunque non penso che si rischi una possessione demoniaca usando questo sistema, se lo si usa con rispetto come ogni altro mezzo che si utilizza da sempre per contattare i morti è l'intento che conta.

Quello che mi sento di dire ai giovani è di non usare stupidi giochini per contattare gli spiriti, ma bensì compratevi una telecamera ad infrarossi, un rivelatore di energia elettromagnetica, un registratore e provate ad esseri seriamente curiosi e accorti. 

Pensi che Cagliari o la Sardegna in generale sia ricca di queste entità che ancora oggi non riusciamo a capire, o semplicemente a catalogare? Si può comunicare con loro in maniera pacifica? 

La Sardegna è una terra molta antica e piena di magia in tutti i sensi, con tanta storia e tante dominazioni di popoli diversi. Dipende dal luogo della ricerca e dalle domande che fai, dagli spiriti che contatti, un bravo ricercatore dovrebbe sapere esattamente chi contattare secondo la storia del luogo in cui si svolge l'indagine, non si va in investigazione a caso o per gioco ma bisogna essere preparati a tutto, perché bisogna ricordare che quando contatti gli spiriti non sai mai chi arriva. Cagliari e la Sardegna sono regioni ricche di presenze buone e cattive, ma come dicevo prima dipende sempre da noi e dal nostro intento. Certamente possiamo comunicare in maniera pacifica anzi dobbiamo comunicare solo pacificamente e con molto rispetto. Loro sono felici di comunicare con noi sempre e ovunque. 

Il fantasma del Lazzaretto. VIDEO

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