Decimomannu

Omicidio stradale, a processo l’automobilista che uccise il pensionato 80enne Francesco Mulas

Il Gip su richiesta della Procura di Cagliari ha fissato l’udienza preliminare il 18 ottobre: l’incidente costato la vita all’80enne è accaduto il 23 settembre 2016

Omicidio stradale, a processo l’automobilista che uccise il pensionato 80enne Francesco Mulas

Di: Alessandro Congia


A più di tre anni dalla tragedia, inizia il prossimo 18 ottobre il processo a carico dell’automobilista che ha travolto e ucciso Francesco Mulas, uno dei primi casi in Sardegna di “omicidio stradale”: la relativa legge è entrata in vigore il 24 marzo del 2016.

Era infatti la sera del 23 settembre 2016 quando il tranquillo pensionato di ottant'anni, di Decimonannu, è stato investito nel suo paese da una Opel Corsa condotta da C. P., oggi 52 anni, di Uta, che percorreva via Nazionale: l'anziano, che stava attraversando la strada a piedi regolarmente sulle strisce pedonali, è stato sbalzato a diversi metri di distanza riportando lesioni gravissime ed è spirato dopo quattro giorni di agonia all’ospedale di Cagliari.

Le responsabilità dell'automobilista, subito indagato per omicidio stradale dalla Procura di Cagliari, che da prassi ha aperto un procedimento penale, sono apparse schiaccianti fin dal primo momento. “Si è potuto ricostruire che il veicolo Opel Corsa condotto da C. P. percorreva la via Nazionale in direzione Assemini Villasor – Decimomannu quando il conducente, giunto in prossimità dell'attraversamento pedonale, per distrazione e per la scarsa visibilità dovute alla poca luce e alla pioggia che cadeva in quel momento, non si avvedeva della presenza del pedone che attraversava sulle strisce pedonali e lo travolgeva, scaraventandolo sulla carreggiata a circa due metri dal marciapiede e a 1,5 metri dalla fine delle strisce pedonali” hanno scritto nel loro rapporto gli agenti di polizia locale di Decimomannu, intervenuti per i rilievi.

Il Pubblico Ministero titolare del fascicolo, il dott. Andrea Vacca, al termine delle indagini preliminari, il 15 aprile 2019 ha dunque chiesto l’emissione del decreto che dispone il giudizio nei confronti dell’imputato per il delitto di cui all’art. 589 bis del codice penale perché, si legge nell’istanza, “alla guida dell’autoveicolo Opel Corsa, per colpa generica consistita della pretermissione di regole di comune e ordinaria prudenza, e per colpa specifica consistita nella violazione della norma della circolazione stradale di cui all art. 191 C.d.S., e più precisamente per non aver dato la precedenza al pedone Mulas Francesco, persona anziana che attraversava sulle strisce pedonali - da sinistra verso destra rispetto al suo senso di marcia -, lo urtava con il proprio autoveicolo così causandogli lesioni da cui derivava la morte”. In relazione alla richiesta il Gip, dott. Giuseppe Pintori, con avviso datato 26 luglio 2019, ha quindi fissato l’udienza preliminare del processo per il 18 ottobre 2019, alle ore 9, presso il palazzo di giustizia di Cagliari.

Per essere assistiti i familiari della vittima, attraverso il consulente personale e responsabile della sede di Cagliari, dott. Michele Baldinu, si sono affidati a Studio 3A-Valore S.p.A., società specializzata e livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e sono già stati pienamente risarciti in sede civile, peraltro dopo una dura battaglia: la compagnia di assicurazione dell’auto, Groupama, infatti, con cui alla fine è stato raggiunto un accordo soddisfacente, inizialmente non voleva formulare alcuna proposta risarcitoria, nonostante le colpe del proprio assicurato fossero chiare e nonostante tutti i solleciti, e poi intendeva dimezzare il risarcimento sulla base della cardiopatia di cui soffriva la vittima, pur avendo confermato il dott. Nicola Lenigno, il consulente medico legale incaricato dal Pm della perizia autoptica, che la morte del povero pensionato era “da mettere in rapporto causale con il sinistro stradale di cui rimase vittima il 23 settembre 2016”. Comportamenti che Studio 3A ha denunciato anche all’Ivass, l’Istituto di Vigilanza sulle assicurazioni, e all’opinione pubblica. Ora i congiunti di Francesco Mulas potranno chiudere anche l’ultimo capitolo della tragica vicenda che restava dolorosamente aperto, quello penale.

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