Cagliari

Salvatore Monni, 45 anni, gestisce il Porky’s, l’unico sexy shop sopravvissuto: “I clienti? Tutti, qui non è più un tabù”

Fa volontariato negli ospedali Brotzu e Microcitemico, facendo divertire i bambini, il suo lavoro è uno come tanti: “Il Porky's continua a farmi sorridere”

Salvatore Monni, 45 anni, gestisce il Porky’s, l’unico sexy shop sopravvissuto: “I clienti? Tutti, qui non è più un tabù”

Di: Alessandro Congia


Vergognarsi per entrare e comprare in un sexy shop? E perché mai, in via Sassari, a Cagliari, al di la di quella vetrina con gli oggetti ‘particolari’ entrano coppie, ragazze e amici del futuro sposo o le amiche in cerca di tutti i gadget per festeggiare l’addio al nubilato. Poi, ci sono tutti gli “ingredienti” per rendere pepato il rapporto di coppia, magari che negli anni si rivela noioso e poco soddisfacente: e funziona eccome, una sorta di antidoto di complicità disinibita per ridere, scherzare e perché no, osare.

“Fin da piccolo sapevo che da grande avrei svolto un lavoro socialmente utile e ci sono riuscito – racconta Salvatore Monni, 45anni, cagliaritano (tra l’altro da anni si veste da Batman e porta il sorriso nelle cliniche pediatriche per i piccoli bimbi ricoverati) - non ho mai amato i lavori troppo normali ma una lunga gavetta come cameriere è stata necessaria come crescita lavorativa. Essere più bravo a versare i piatti addosso ai clienti piuttosto di saperli maneggiare mi fece pensare che quella non era la mia strada. Approdare poi all'allora Televisione Telesetar come tecnico della messa in onda e pseudo annunciatore televisivo in perfetto stile Rai anni '80 fu una bellissima esperienza che durò qualche anno. Dopo la fine di Telesetar lavorai quasi per caso come modello, un fantastico lavoro, d'altronde era divertente andare in giro per il Liceo Artistico in slip e ciabattine durante le lezioni. Qualche tempo dopo, da buon cinefilo, lavorai in una videoteca per un paio d'anni e nel settembre del 2000 due soci aprirono il Sexy Shop Porky's e mi proposero di lavorarci”.

Gestire un sexy shop a Cagliari

“Accettai con entusiasmo – dice Salvatore al cronista di Sardegna Live - in seguito le cose cambiarono e 7 anni dopo decisi di rilevare l'attività ormai in rotta di fallimento, purtroppo risollevare il negozio fu più complicato del previsto, per arrotondare tentai parallelamente la carriera teatrale al Teatro Lirico, la mia sublime performance nella Tosca è ricordata più per la mia notorietà di unico prete con un Sexy Shop che per l'interpretazione. Da allora son passati quasi 13 anni e vendere felicità alla gente mi entusiasma come quando ho iniziato. Negli anni l'evoluzione della mentalità cagliaritana ha avvicinato più clientela femminile a questo settore ma nonostante questo la mentalità provinciale permane tant'è che quasi 20 anni fa eravamo 7 Sexy Shop ed ora son rimasto l'unico. Non è un lavoro facile, bisogna prestare molta attenzione ai desideri ed alle confidenze dei clienti, ci vuole molta empatia, rispetto e sensibilità e il mio scopo non è solamente vendere ma trasformare il vecchio stereotipo di un luogo di tabù in un luogo perfettamente normale. Non è peccato entrare in un Sexy Shop, è un peccato non entrarci. Non mancano poi gli episodi simpatici: dal signore che compra la bambola gonfiabile, salvo riportarla un paio di giorni dopo lamentandosi che non parlava o dalla signora di circa 80 anni che aveva finalmente deciso di acquistare il suo primo vibratore di una lunga serie o la coppia che, durante l'atto, ha perso le chiavi delle manette. Insieme alle istruzioni forniamo sempre il numero di un fabbro per ogni evenienza. Offriamo poi il servizio a domicilio per le persone più timide: una volta ho consegnato una scatola anonima ad un vecchietto ignaro del contenuto perché la cliente era la nipote, mentre stava ritirando il pacco il contenuto ha cominciato a vibrare, ho dovuto dirgli che sicuramente era un massaggiatore per la cervicale, ha detto che a tal proposito sarebbe stato utile anche a lui, non so poi come sia finita. Ci sarebbe molto da raccontare anche sugli articoli in vendita: dai gadget scherzosi per compleanni o ricorrenze varie, a intimo seducente oppure gadget per adulti, 2 piani di assortimento per chi è curioso di conoscere i propri limiti o anche di superarli per capire poi che è un negozio perfettamente normale gestito da persone normali. Insomma, è un lavoro dai mille risvolti ma come tutti i commercianti mi devo scontrare con le tasse e, nel mio caso, anche con la visione che la gente ha della mia attività per cui gli introiti sono in proporzione a tutto questo. Se avessi un Sexy Shop a Milano – evidenzia sorridente Salvatore -  per esempio, sarebbe diverso ma in ogni caso sono convinto che il successo di un commerciante non si misura dal suo conto in banca ma dalla grandezza del suo sorriso quando lavora. E il Porky's continua a farmi sorridere”.

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