Salute

Adrenalina: salvavita sulla Terra, tossica nello spazio

I risultati di un esperimento svolto con la NASA da bambini di una scuola elementare canadese

Adrenalina: salvavita sulla Terra, tossica nello spazio

Di: Enrico Bessolo, foto Shutterstock


Favorisca le generalità! "4-(1R-idrossi-2-(N-metilammino)etil)benzen-1,2-diolo. Ma potete chiamarmi epinefrina, per gli amici adrenalina".

Ormone e neurotrasmettitore fondamentale, l’adrenalina interviene nelle situazioni di stress o attività fisica dove sia richiesto un aumento delle prestazioni del nostro corpo (dilatazione dei bronchi, aumento della glicemia e di frequenza e gittata cardiaca, innalzamento pressione arteriosa).

È inoltre utilizzata in associazione ad anestetici locali (per ritardarne l'assorbimento, essendo un vasocostrittore) ma soprattutto come farmaco salvavita per l'arresto cardiaco e lo shock anafilattico (comunissime le EpiPen per l'autosomministrazione di emergenza).

Ed è proprio da questa molecola che parte la curiosità di un gruppo di giovani studenti della St. Brother André Elementary School’s di Ottawa (Canada), inseriti in un progetto per studenti meritevoli. Volevano indagare gli effetti prodotti dalla radiazione cosmica sulla struttura molecolare dell'adrenalina.

L'idea è stata accettata dal prestigioso programma della NASA ‘Cubes in space’: gli studenti hanno assemblato due cubi e messo al loro interno delle EpiPen, tubetti pensati per l'autosoccorso, utilizzati in situazioni di emergenza come shock anafilattici, contenenti adrenalina; in caso di necessità si piantano saldamente nel muscolo vasto laterale della coscia e si aziona una molla collegata all'ago.

Uno dei due cubi è stato spedito nello spazio su di un razzo, l'altro su un pallone sonda ad alta quota. I campioni sono stati analizzati prima della partenza ed al loro rientro, presso la Facoltà di Scienze dell'università di Ottawa, con uno spettrometro di massa. I risultati hanno mostrato che l'adrenalina mandata nello spazio si era parzialmente decomposta: solo l'87% infatti era rientrata pura, il 13% aveva originato derivati estremamente tossici dell'acido benzoico.

I risultati dell'esperimento dei giovanissimi studenti, di età compresa tra i 9 e 12 anni, hanno aiutato i ricercatori a capire gli effetti della radiazione cosmica sull'adrenalina ma, soprattutto, avranno pratici riscontri nel migliorare la sicurezza degli astronauti.

Ma non finisce qui! I ragazzi stanno lavorando ad un nuovo progetto: una capsula che possa preservare i farmaci a base di adrenalina nello spazio.

"I bambini sono scienziati per natura - ha commentato Paul Meyer, professore ordinario del dipartimento di Chimica e Scienze Biomolecolari dell'Università di Ottawa - sono curiosi e fanno domande. Noi adulti dobbiamo semplicemente incoraggiare la loro partecipazione al processo scientifico, poi spostarci e lasciarli liberi di esplorare ed imparare".

Università di Ottawa (foto presa dalla pagina Fb)

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