Sassari

Donare il sangue: l’importanza di offrire una parte di sé a qualcuno che ne ha urgente bisogno

Intervista al Presidente provinciale dell’Avis di Sassari Antonio Dettori

Donare il sangue: l’importanza di offrire una parte di sé a qualcuno che ne ha urgente bisogno

Di: Sabrina Cau


“È molto importante donare soprattutto in questo periodo così delicato per tutti”

La richiesta di sangue oggi è un bisogno quotidiano, una necessità fondamentale per la regolare gestione dell’attività sanitaria.  Se pensiamo, per un attimo, ai trapianti, agli incidenti, agli interventi chirurgici e alle trasfusioni necessarie per i soggetti talassemici, ci rendiamo conto che donare il sangue serve a salvare, migliorare e allungare la durate di molte vite. Recarsi regolarmente in un centro per la donazione è un atto di grande solidarietà, volontario e senza scopro di luco che cambia la vita a chi ha bisogno di aiuto.

Abbiamo incontrato il Presidente provinciale dell’Avis di Sassari Antonio Dettori che invita alla donazione soprattutto in un momento così delicato come quello che stiamo vivendo a causa della diffusione dell’infezione da Sars-Cov2.

“L’Avis (Organizzazione di Volontariato) fa affidamento principalmente sui propri soci donatori che, periodicamente, donano il sangue a intervalli regolari”. In Sardegna il 75% del sangue raccolto è dell’Avis grazie ai donatori dell’Avis.

Per quanto riguarda le donazioni di sangue, Sassari non è in una posizione di autosufficienza, perché?

Diciamo che Sassari, come tutta la regione soffre della non autosufficienza, nonostante siamo la regione più generosa d’Italia, con il più alto numero di donazioni rapportato al numero degli abitanti, questo non è sufficiente. Abbiamo una carenza di sangue che si aggira, in media, attorno alle 25mila sacche di sangue all’anno. Questa carenza viene sopperita dalle altre regioni come il Piemonte, la Lombardia ecc. I motivi sono probabilmente nella maggiore necessità di sangue rapportata agli abitanti. Basti pensare che, la nostra regione, ha il più alto indice di persone affette da talassemia o anemia mediterranea d’Italia. Si tratta di una malattia rara che comporta anemia, cioè una diminuzione della quantità di emoglobina utile al trasporto dell’ossigeno nel sangue. Questi pazienti hanno quindi necessità di una trasfusione ogni 2-4 settimane per poter condurre una vita normale, mentre nei periodi di carenza del sangue sono costretti a fare una trasfusione anche ogni settimana, perché il sangue disponibile viene suddiviso e quindi diminuito in base alle reali necessità.  C’è una cosa molto importante che vorrei sottolineare ed è la carenza di personale sanitario specializzato. Il medico e l’infermiere per poter esercitare in Avis ha necessità di fare un tirocinio accreditato dal Centro Trasfusionale, questo rende tutto più difficile considerando la difficoltà di trovare medici disponibili in questo momento storico.  

Come si può richiamare l’attenzione dei giovani su un valore così importante come la donazione di sangue?

Noi come Avis da diversi anni abbiamo instaurato differenti progetti con gli istituti superiori: dalle borse di studio per gli studenti donatori di sangue che conseguono la maturità o la laurea triennale o specialistica, all’organizzazione di convegni atti alla sensibilizzazione al dono del sangue. Ogni anno l’Avis Regionale pubblica un bando per l’attribuzione delle borse di studio e le graduatorie di merito vengono stilate da un’apposita commissione in base al punteggio conseguito dallo studente nell’esame finale di maturità o laurea e sommato al coefficiente corrispondente al numero di donazioni effettuate nell’anno scolastico. Inoltre con diversi istituti superiori, grazie alla disponibilità dei dirigenti e degli insegnanti, sono presenti degli appuntamenti fissi per la raccolta del sangue all’interno delle scuole con le nostre autoemoteche.

Chi dona per la salute degli altri ha dei benefici anche per sé stesso. In che modo donare il sangue aiuta a prenderci cura anche della nostra salute?

Donare il sangue è uno dei gesti di solidarietà ed altruismo più grandi che ognuno di noi può fare. Ma dietro questo semplice gesto, si nasconde anche un modo per preservare la propria salute e mantenersi in forma. Il donatore è sottoposto a controlli periodici, esami ematochimici gratuiti, oltre al fatto che comporta una presa di coscienza dell’individuo, che è stimolato a mantenere uno stile di vita sano: cura l’alimentazione facendo attenzione, in particolar modo, ai cibi con una dieta ricca di liquidi e di ferro ma povera di grassi; fa attività fisica periodica per mantenersi in forma, si prende maggiormente cura di sé.

Chi può donare e chi invece non può farlo?

L’idoneità alla donazione del sangue viene stabilita da un medico mediante un colloquio, una valutazione clinica e una serie di esami di laboratorio previsti per garantire la sicurezza del donatore e del ricevente. In linea generale possono donare tutti i soggetti che si trovino in buono stato di salute, di età compresa tra i 18 e i 60 anni di età. Il donatore periodico può proseguire la donazione fino al 70° anno con ulteriori esami annuali e, a discrezione del medico, in base allo stato di salute del donatore; avere un peso corporeo superiore ai 50 kg oltre ad avere livelli di pressione arteriosa ed emoglobina nella norma. I soggetti maschi possono donare fino a quattro volte l’anno mentre le donne in età fertile fino a due. I requisiti fisici del donatore sono disciplinati dal Decreto del Ministero della Salute del 2 novembre 2015 recante “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”, ed in particolare nell’allegato IV.

Qual è il momento dell’anno in cui le donazioni si riducono di più?

Sicuramente è il periodo estivo e durante le festività come quella del Natale. Nel periodo estivo però il dato può essere falsato, nel senso che le necessità di sangue aumenta notevolmente in base all’aumento della popolazione dovuta ai flussi turistici.

Quante e quali sezioni sono attive in provincia di Sassari?

La nostra sezione provinciale, che è suddivisa territorialmente in base all’impostazione delle otto province, è composta da 34 sezioni comunali e raccogliamo circa 10 mila sacche di sangue all’anno. Effettuiamo, inoltre le raccolte di sangue anche nei territori di Nuoro e Olbia per le convenzioni con le rispettive Asl di appartenenza,  arrivando così anche a 17mila sacche all’anno.

Come donare in provincia di Sassari? Quali gli step da seguire?

Nel nostro territorio abbiamo tre centri trasfusionali quello di Sassari, di Alghero e di Ozieri. Inoltre l’Avis ha i propri centri prelievi fissi a Sassari presso la sede della Comunale in via Pavese Provinciale a San Camillo. Inoltre nel sito dell’Avis Provinciale di Sassari www.avisprovincialedisassari.it è presente il calendario mensile completo delle nostre autoemoteche sparse nel territorio. Il potenziale donatore, dopo aver individuato il centro di raccolta o punto di prelievo più comodo a lui, deve compilare il questionario anamnestico. Successivamente il medico specializzato lo sottopone a visita e dispone l’idoneità alla donazione.

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