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Conte, ultima conferenza dell'anno: vaccini, scuola, Recovery, emergenza coronavirus

Il premier ha fatto il punto sulla situazione. "Fino a quando ci sarò io ci saranno sempre passaggi chiari e franchi"

Conte, ultima conferenza dell'anno: vaccini, scuola, Recovery, emergenza coronavirus

Di: Giammaria Lavena


Nell'ultima conferenza stampa dell'anno sono numerosi i temi affrontati dal premier Giuseppe Conte. Verifica di governo, Recovery Plan, emergenza coronavirus, vaccino anit-Covid e scuola le tematiche più discusse.

"Non possiamo permetterci di galleggiare, in questo clima di azione sospesa. Ci confronteremo sulle priorità e tutti saremo chiamati ad assumerci le rispettive responsabilità - afferma il presidente del Consiglio - .Gli ultimatum non appartengono al mio bagaglio culturale e politico. Io sono per il dialogo, per il confronto e per una sintesi superiore nell'interesse del paese. Questo governo è nato nel segno integralmente politico, è nato nel segno dello sviluppo sostenibile. Ci confronteremo sulle priorità e tutti saremo chiamati ad assumerci le rispettive responsabilità. Un presidente del Consiglio non sfida nessuno, ha la responsabilità di operare una sintesi politica e portare avanti un programma di governo". 

"Fino a quando ci sarò io ci saranno sempre passaggi chiari e franchi, tutti i protagonisti di questi passaggi si assumeranno le loro responsabilità - assicura -. Io lavoro con le forze di maggioranza, non ho mai pensato di fare squadra da solo. Sono disponibile a qualsiasi soluzione che rientri nel perimetro dell'interesse dei cittadini. Nel precedente governo abbiamo sperimentato la formula del vicepremier con scarso successo, ma non vuol dire: i soggetti cambiano, i protagonisti cambiano. Il problema non è cambiare squadra, bisogna lavorare nell'interesse del Paese", spiega in risposta ad una domanda su eventuali modifiche nella squadra di governo e sull'ipotesi di introdurre nuovamente la figura del vicepremier.

CRISI E VOTO ANTICIPATO: "Non mi cimento in questi scenari. Se verrà meno la fiducia di una forza di maggioranza, ci sarà un passaggio parlamentare e tutti esprimeranno la propria posizione assumendosi la responsabilità. Non voglio credere che in un contesto simile si arrivi ad uno scenario del genere, sarebbe insidioso e rischioso per quel patrimonio di credibilità che tutti - io, ministri, forze di maggioranza -, abbiamo costruito. Io sono qui per programmare il futuro, non potrei mettermi qui a programmare una campagna elettorale e il ruolo che dovrei avere in una campagna elettorale - spiega -. Non mi appartiene questa prospettiva".

RECOVERY: "Dobbiamo assolutamente affrettare le risposte che il Paese attende. Oggi al Senato è in approvazione la legge di bilancio, il prossimo passaggio è il Recovery Plan. Dopo la bozza tecnica, dobbiamo fare una sintesi politica urgente, va fatta nei prossimi giorni. Dopo questa sintesi politica, da riportare nel Consiglio dei ministri, dobbiamo aprirci al confronto con le parti sociali e inviare il documento al Parlamento. Altrimenti rischiamo di arrivare in ritardo - fa sapre il premier -. I tempi per la presentazione del progetto definitivo dovrebbero essere a metà febbraio. In questo momento abbiamo davanti a noi una prospettiva di fine legislatura, è una prospettiva politica molto particolare, stiamo attraversando una pandemia". 

"Siamo stati sfidati per primi dalla pandemia nel mondo occidentale, ora stiamo subendo la seconda ondata, ma siamo riusciti a rafforzare la nostra credibilità in Italia e in Europa -aggiunge -. Non dobbiamo disperdere questo patrimonio e non dobbiamo disperdere l’occasione storica offerta dal Recovery Plan. Non ho detto che va tutto bene - precisa successivamente -. Ho detto che dobbiamo affrettarci. Non sono qui a dire che va tutto bene, dico che dobbiamo accelerare, ho sollecitato i contributi delle forze di maggioranza e li stiamo esaminando. Speriamo di avere una riunione conclusiva al massimo ai primi di gennaio, dobbiamo correre". 

VACCINO: La campagna di vaccinazione avrà il primo "impatto significativo" ad aprile. "Prima gli operatori sanitari, poi il personale e i residenti delle Rsa: sono 1,8 milioni di persone. A seguire, saranno vaccinati gli ultraottantenni, 4,4 milioni di persone. Quindi toccherà alla fascia 60-79 anni, sono 13,4 milioni di persone. Poi a soggetti con una patologia cronica, 7,4 milioni di persone, e poi a tutti gli altri. Procederemo rispettando queste indicazioni. Io lo farei subito per dare il buon esempio, ma rispetterò le priorità che sono state approvate dalle Camere e dalla conferenza Stato-Regioni. Alla fine della fase 1 si avrà un impatto significativo, con la vaccinazione di 10-15 milioni di persone: non credo potrà essere prima di aprile, in primavera inoltrata noi potremo avere un primo impatto significativo". E sull'obbligo di vaccinazione: "Non lo valutiamo, lo escludiamo. Lasciamo che parta questo piano vaccinale, confidiamo di raggiungere una buona percentuale della popolazione su base facoltativa".

E alla domanda sull'acquisto dei vaccini da parte della Germania, che ha trattato direttamente con Pfizer/Biontech al di fuori dello schema Ue: "L'Italia, la Francia, la Germania e l'Olanda sono stati i primi Paesi che si sono mossi per creare l'alleanza per i vaccini - spiega ancora Conte -. Dopo aver preso contatto con le aziende che assicuravano maggiori risultati sul fronte della ricerca, hanno consegnato la palla alla Commissione Europea. E' stata una scelta politica, si riteneva che fosse necessario muoversi in modo compatto. L'Italia non ha tentato di aggiudicarsi altre commesse perché le dosi negoziate contrattualmente a favore di Italia e Ue sono centinaia di milioni, sono sufficienti. L'Ue su nostra sollecitazione si è premurata di acquistarne in più per assicurare dosi a paesi balcanici e del Nordafrica. All'articolo 7 del contratto e della decisione assunta dalla Commissione europea c'è il divieto di approvvigionarsi per via bilaterale se si accede al vaccino a livello europeo. Punto".

SCUOLA: "Auspico che il giorno 7 gennaio le scuole secondarie di secondo grado possano ripartire con la didattica mista, almeno il 50 per cento in presenza nel segno della flessibilità, per garantire la sicurezza di studenti, famiglie, docenti e personale Ata", afferma il premier. Conte sottolinea la possibilità di situazioni flessibili, "paese per paese, scuola per scuola" frutto del lavoro coordinato da parte delle prefetture, ammettendo che "il trasporto si è rivelato uno dei momenti più critici", perché bisognerebbe "quintuplicare la flotta dei mezzi di trasporto Abbiamo investito tre miliardi per sostituire la flotta dei bus, stanziato 390 milioni per favorire il noleggio di mezzi privati, tutte iniziative che devono essere messe a terra a livello regionale".

MES: "Ho sempre detto che sarà il Parlamento a dover decidere se attivarlo o meno. Va chiarito che non possiamo utilizzare neppure tutti i prestiti che ci arrivano da Next Generation EU, se utilizzassimo tutte queste risorse avremmo vari inconvenienti. Bisogna tenere in ordine la finanza pubblica, altrimenti crescerebbe il debito pubblico. Se non offriamo una prospettiva di riduzione del debito o se questa prospettiva non si completa in un arco temporale che non può essere trentennale - conclude -, prenderemmo in giro i nostri giovani".

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