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Il governatore Christian Solinas, intervistato da Repubblica, interviene sulla questione discoteche.
Interrogato in merito al documento del Comitato tecnico scientifico sardo con il parere negativo sull'apertura dei locali notturni a Ferragosto risponde: "l'ho letto solo in queste ore, e rientrava in una corrispondenza interna con l'assessorato regionale alla Sanità: era riferito a un'altra vicenda, a delle linee guida mai emanate in seguito. Il 6 agosto non c'era alcuna ordinanza regionale e le discoteche erano aperte in virtù del Dpcm in tutta Italia".
"Si è messa in moto la macchina del fango per colpire una regione che è più sana di altre", afferma il presidente sardo in risposta ai numerosi attacchi ricevuti in questi giorni e alle continue richieste di dimissione della giunta.
"Il Cts - spiega ancora Solinas - , esprimendosi su altri documenti, aveva proposto sei motivi di criticità, che sono stati tutti soddisfatti nella stesura della successiva ordinanza. Il provvedimento tiene conto, poi, di due elementi fondamentali. Primo, i dati sanitari: il tasso di contagio era prossimo allo zero. Il secondo è l'ordine del giorno del Consiglio regionale con cui si impegnava la giunta ad adottare atti idonei alla riapertura dei locali".
"Ad avermi convinto più di altri - riferisce il governatore - è stato l'intervento di Massimo Zedda dei Progressisti, con cui si paventava il rischio di ordine pubblico, oltre che sanitario, per via delle tante feste private e fuori controllo, degli assembramenti in spiaggia e piazze che si sarebbero tenuti nel nostro territorio a ridosso di Ferragosto in caso di mancata riapertura dei locali".
Non si tira indietro dunque Christian Solinas e, anzi, difende le sue scelte, a fronte della burrasca che ha travolto la giunta regionale nelle ultime ore, e delle pesanti accuse avanzate dall'opposizione, decisa a portare avanti questa infuocata vicenda.