Cagliari

Continuità territoriale. Mauro Pili: “Siamo nelle mani di un’armata Brancaleone incapace di intendere e volere”

Il leader di Unidos: “La trattativa deve essere fatta da persone competenti”

Continuità territoriale. Mauro Pili: “Siamo nelle mani di un’armata Brancaleone incapace di intendere e volere”

Di: Antonio Caria


Anche il leader di Unidos, Mauro Pili, prende posizione sulla vicenda legata alla continuità territoriale. Ad essere chiamata in causa è la riunione che si è svolta nei giorni scorsi a Roma

“Mi domando – dichiara Pili –: c’era qualcuno che immaginava un esito diverso dal fallimento? Basterebbe porsi una semplice domanda: ma secondo voi la commissione europea si sposta a Roma per incontrare il presidente della regione Sardegna e l’assessore dei trasporti? Ovviamente no. Se ci fossero state interlocuzioni serie, vere, credibili queste sarebbero state rese note con tanto di documenti vergati da timbri e firme. Come scrivo da mesi questa giunta regionale non ha attivato nessuna interlocuzione seria con l’Europa e tantomeno ha un progetto definito. Qualcuno stamane ha riferito che l’Europa avrebbe proposto il modello della Corsica. È falso. Non esistono documenti in cui l’Europa abbia mai dichiarato una sciocchezza simile”. 

“Si continua – secondo il suo punto di vista – ad ignorare il fatto che in Sardegna la tariffa unica esiste ormai da otto anni e che mai è stata contrastata dall’Europa. Non si capisce il motivo per il quale la si debba rinnegare. La tariffa unica è l’affermazione di un diritto sacrosanto della Sardegna di abbattere ogni steccato insulare per essere collegata alla pari di qualsiasi altra regione italiana di europea con resto del continente”.

“Negare questo diritto – per Pili – significa discriminare la Sardegna e i sardi. Lo capisce anche un cretino che far pagare il doppio, il triplo o una tariffa ingigantita nel periodo estivo per i turisti e non residenti significa discriminare la Sardegna e il suo sviluppo economico. Non è pensabile che solo per venire in Sardegna debba essere chiesto il certificato di residenza. Figli di un dio minore. Discriminazione razziale”.

“Gli aeroporti – sottolinea – devono funzionare alla pari di un casello autostradale dove ognuno, che sia nato a Roma o Milano, a Cagliari o a Olbia può muoversi liberamente in tutto il territorio italiano. Negare questo principio significa negare l’insularità. Ho spiegato più volte che l’Europa si preoccupa dei soldi che si regalano ad Alitalia compagni e non del diritto sacrosanto della Sardegna di essere collegata con resto del continente alla pari delle altre regioni italiane ed europee”.

“Vorrei proprio vedere – aggiunge – un documento della commissione europea che nega questo diritto. Una giunta regionale autorevole, se così fosse, impugnerebbe gli atti davanti alla corte di giustizia europea. senza se e senza ma. E ovviamente saprei anche proporre una soluzione immediata per fronteggiare l’eventuale ricatto delle compagnie aeree”.

“Non si può sottostare – rimarca il leader di Unidos – all'ignavia di una giunta regionale che non viene nemmeno ricevuta a Bruxelles, costretta ad uno stanzino di palazzo Chigi e che, a tre mesi dalla scadenza della continuità territoriale, sta lasciando la Sardegna, il turismo, l’economia, allo sbando più totale”.

“Siamo nelle mani – rimarca – di un’armata Brancaleone incapace di intendere e volere che sta portando allo sfascio l’isola. Tutto questo è inaccettabile e va denunciato e contrastato con forza proprio per ripristinare un minimo di autorevolezza della regione a livello statale ed europeo”.

“La trattativa – conclude – deve essere fatta da persone competenti e non da neofiti incapaci o peggio da subdoli complici di Alitalia e amici. Come ho già detto altre volte faremo l'accesso agli atti per impugnare ad ogni livello scelte nefaste per la Sardegna e per i Sardi! E lo devono sapere a Cagliari e a Roma: la Sardegna non sarà sempre il bancomat di Alitalia e dei suoi padrini del palazzo”.

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