Porto Torres

Caro trasporti. Protesta a Porto Torres: “No all’aumento delle tariffe”

Esponenti politici bipartisan nello scalo turritano

Caro trasporti. Protesta a Porto Torres: “No all’aumento delle tariffe”

Di: Antonio Caria


Una battaglia che, sembra, non avere colori politici quella contro il caro trasporti. Oggi alcuni esponenti del Consiglio regionale, ma anche alcuni primi cittadini, si sono ritrovati nelle banchine dello scalo di Porto Torres per dire no all’aumento delle tariffe dei collegamenti marittimi dopo l’entrata in vigore della della direttiva comunitaria per la riduzione delle emissioni in atmosfera,

Nello specifico si parla dell’aumento del 30 per cento del costo del trasporto navale nei collegamenti Sardegna - Continente, derivante dall'obbligo imposto alle compagnie di navigazione per l'utilizzo di carburanti a basso tenore di zolfo e come tali meno inquinanti ma più costosi.

“Ecco perché siamo qui, compatti e uniti per chiedere al Governo e all'Unione Europea misure urgenti per scongiurare questa evenienza tragica per l'intera Sardegna”, ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais.

Per la capogruppo 5 Stelle, Desirè Manca “C'è la ferma di volontà di affrontare, per risolvere, il problema ad incominciare dalle prime riunioni già in programma al ministero proprio in queste ore”.

«Non siamo contro le misure per la riduzione delle emissioni in atmosfera – ha dichiarato il capogruppo Pd, Gianfranco Ganau – ma il costo degli interventi non può ricadere solo sui sardi ed è per tali ragioni che chiediamo al presidente della Regione, Christian Solinas, di porre la questione al primo punto nell'imminente confronto col Governo sul tavolo dell'insularità”.

Sulla stessa linea il capogruppo di Liberi e Uguali Sardigna, Daniele Cocco, che nel rimarcare i “Tre anni di  silenzio governativo”, seguiti all'emanazione della direttiva comunitaria, ha  evidenziato la compattezza dei gruppi consiliari, mentre Antonello Peru (Cambiamo) ha ipotizzato le prime soluzioni possibili, cioè, “La concessione di una deroga rispetto all'entrata in vigore degli aumenti tariffari o l'introduzione di misure compensative a favore delle aziende sarde”.

“Le penalizzazioni cui andiamo incontro – ha rimarcato il capogruppo Udc, Gian Filippo Sechi - sono generalizzate e rischiano di compromettere anche la ormai prossima stagione turistica”.

Di spirito unitario ha parlato anche consigliere del Psd'Az, Piero Maieli, mentre quello dei Riformatori, Aldo Salaris, ha posto l’accento sul fatto che “Questa battaglia certifica che la madre di tutte le battaglie era e resta il riconoscimento della condizione di insularità per la Sardegna”.

Erano presenti anche i primi cittadini di di Sassari, Nanni Campus, secondo cui “Il Governo deve ridurre le accise sui carburanti proporzionalmente all'incremento delle tariffe navali” di Ozieri, Marco Murgia, per il quale “Se non si interviene rapidamente saranno vanificate tutte le altre misure a sostegno dell'economia sarda” e di Valledoria, Paolo Spezziga, che ha sottolineato come “I costi che si prospettano per famiglie e imprese non sono più sostenibili”.

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