Lotta alla peste suina. Solinas: “La Sardegna ha fatto grandi sacrifici”
Il Governatore: “L’Europa dia risposte positive”
Di: Antonio Caria
“Con grande impegno siamo riusciti a circoscrivere la diffusione della peste suina e da quattordici mesi non si registra alcun focolaio. A questo punto per la Regione e per il popolo sardo diventa molto importante una risposta positiva da parte delle Istituzioni europee perché consolida l’idea che al sacrificio fatto corrisponde un risultato concreto”.
A ribadirlo è stato il presidente della Regione, Christian Solinas, nel corso dell’incontro con il commissario europeo per la Salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis ieri a Villa Devoto.
“Una visita molto attesa – ha aggiunto il Governatore – perché nell’ultimo anno l’intero sistema ha lavorato per aggredire il virus. Con un obiettivo fondamentale: aprire finalmente i mercati alle nostre produzioni suinicole e alle aziende di trasformazione. Dobbiamo proseguire sul solco tracciato per chiudere definitivamente la partita”.
Non è mancato neanche l’incontro con gli Assessori Mario Nieddu (Sanità) e Gabriella Murgia (Agricoltura).
“Non si registrano focolai nei suini domestici da quattordici mesi e nei cinghiali la malattia si è ridotta in modo considerevole. Sono stati raggiunti risultati importanti al costo di grandi sacrifici economici e sociali per la Sardegna. Non abbiamo mai abbassato la guardia. L'Unità di progetto è sempre operativa e l'impegno della Regione è massimo sulla campagna per debellare il virus. Riteniamo che questi aspetti debbano essere presi in considerazione e vengano riviste le attuali restrizioni”, queste le parole di Nieddu.
“Chiediamo con forza – ha ribadito la Murgia - che i nostri allevatori possano riprendere a esportare i prodotti suinicoli. Un mercato che rappresenta un’opportunità per i nostri produttori e per tutto il comparto. Un’occasione che nei prossimi anni, potrebbe costituire un volano per l’economia dell’Isola. Continueremo a sostenere il comparto suinicolo con le misure programmate. Una filiera produttiva che oltre ad avere grandi potenzialità è anche tradizione della nostra terra”.