Cagliari

Ambiente. Lampis: “Sono orgoglioso figlio di questa terra”

L’Assessore regionale: “È il tempo della condivisione, del prendersi per mano per affrontare le grandi sfide culturali che l’agenda politica ci impone”

Ambiente. Lampis: “Sono orgoglioso figlio di questa terra”

Di: Antonio Caria


“Sono circa 20 settimane che ho l’onere e l’onore di servire la mia terra con un ruolo di straordinaria responsabilità istituzionale. E quando si è Assessore della Difesa dell’Ambiente servire la propria Terra assume un significato più intenso, più profondo”.

Lo scrive su Facebook l’Assessore regionale all’Ambiente, Gianni Lampis, che aggiunge: “Perché io di questa Terra ne sono un orgoglioso figlio, perché ho avuto la fortuna di crescere fra campi di grano, colline di macchia mediterranea e tanti, tanti animali. Quando sin da piccolo hai vissuto il dramma degli incendi evidentemente non puoi vivere con distacco emotivo la gravità dei danni che sai che ogni incendio comporta. Quando hai visto i tuoi famigliari sparire tra le fiamme ed il fumo, quando hai visto mezzi agricoli non bruciare solo per miracolo, quando hai visto uomini di campagna ustionati per difendere le proprie terre, quando hai visto la tua casa essere salvata da litri di acqua che piovono dal cielo, quando pensi di averle viste tutte e invece ogni volta è sempre la stessa angoscia e paura”.

“Non voglio – queste ancora le sue parole – più essere solo nel parlare di tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico superando i soliti termini di pericolo e di emergenza. Non si può parlare di antincendio ad agosto, di rischio idrogeologico a novembre e di emergenza neve a gennaio”.

“La parola “Prevenzione” – rimarca Lampis – non può più prescindere dal sostantivo “programmazione”. E non basta la buona volontà del giovane assessore, non è sufficiente la dedizione e l’impegno di Christian Solinas_presidente, dell’intera Giunta Regionale e dei Consiglieri Regionali che rappresentano il nostro popolo”.

“Questo è il tempo della condivisione – sottolinea l’esponente della Giunta Solinas –, del prendersi per mano per affrontare le grandi sfide culturali che l’agenda politica ci impone. Questo è il momento di andare oltre la contingenza del presente per delineare la visione e la prospettiva dell’avvenire”.

“Raccolgo l’appello del presidente dei 377 campanili della #Sardegna Emiliano Deiana – prosegue Lampis –, ma anche ai nostri Sindaci dico che la strada va percorsa insieme, non lasciamoci soli. Facciamolo per quei giovani di oggi che domani chiederanno a tutti, nessuno escluso, i risultati del nostro fare piuttosto che del nostro dire”.

A suo modo di vedere “I cambiamenti climatici, le superficie boschive che diminuiscono, l’inquinamento dei mari e corsi d’acqua, i disastrosi incendi che in Amazzonia e Siberia non ci consentono più di girarci dall’altra parte, di far finta che nulla stia succedendo fuori dalla porta di casa nostra. E non sarà un G7 di potenze distratte dal consumismo sfrenato e dalla ricerca continua dell’omologazione del pensiero a trovare soluzioni immediate e di facile attuazione. Iniziamo a parlarne Noi, come Istituzioni, come politici, come cittadini, come Sardi”.

“Allora – così Lampis – vediamoci al centro della Sardegna a fine del prossimo mese di ottobre per una due giorni in cui dalla consapevolezza del passato si possano scrivere le direttrici di azione del presente ancora prima che del futuro. Perché porre l’uomo al centro del sistema ambiente non ha mai significato per me, e per la comunità politica a cui appartengo, esporlo a sprechi e speculazioni”.

“Esiste la terza via – conclude – perché l’ecologia non è una battaglia di parte o di partito. È un tema di civiltà. Sarà una strada spesso in salita e a tratti tortuosa, ma insieme potremmo raggiungere importanti ed ambiziosi traguardi. Io ci sono, io sono pronto”.

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