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il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda (D) parla con Enrico Letta a margine della conferenza "Politica commerciale europea: ridisegnare la globalizzazione" a palazzo delle Stelline, Milano, 18 Novembre 2016. ANSA / MATTEO BAZZI
L'incontro fra il segretario del Pd Enrico Letta e il leader di Azione Carlo Calenda dovrebbe tenersi alle 11 di questa mattina alla Camera. Oltre a Letta e a Calenda parteciperà Benedetto della Vedova per Più Europa.
Nella giornata di ieri è andato in scena il botta e risposta tra il leader del Pd e quello di Azione. Calenda, in un video su Twitter, si era rivolto al segretario dem: "Se la risposta sarà 'No' - aveva detto - la responsabilità della rottura sarà interamente tua'". Nel pomeriggio la replica del Pd con un appello a procedere con "alleanze senza veti". E la controreplica: "Il loro appello non è una risposta".
"Sono disposto ad incontrarli - aveva detto poi Letta rivolgendosi a Calenda e Della Vedova - ma senza preclusioni, no ai veti e no alle sportellate. Io faccio fatica a discutere con le sportellate. Se abbiamo voglia di parlare... bene, sennò è difficile discutere così. Da parte mia c'è la volontà di trovare un'intesa, e farò di tutto per fa sì che l'intesa si raggiunga".
"Io voglio sapere - spiega Calenda - se le condizioni di Azione e Più Europa gli sembrano assurde o no. A me sembrano il minimo sindacale per non mettere insieme un'accozzaglia piena di idee diverse, totalmente incoerente e di scarsa qualità". Calenda chiede di non candidare nei collegi uninominali Fratoianni, "che ha votato 55 volte al sfiducia a Draghi", Bonelli "che non vuole il termovalorizzatore a Roma e rigassificatori", Di Maio "uno dei politici più trasformisti". "Noi abbiamo allo stesso tempo detto a Letta che non candideremo negli uninominali personalità divisive - aggiunge Calenda - E' una cosa di buonsenso".
E ancora: "Possiamo avere una base di programma comune? Possiamo avere una risposta chiara su rigassificatori e termovalorizzatori? Sennò non c'è più un'agenda Draghi".
Il Pd "fa appello a tutte le forze politiche con cui, dopo le dimissioni del governo Draghi, si è lavorato per fare nascere un campo di forze democratiche e civiche: si proceda, senza veti reciproci, a costruire un'alleanza che prosegua nel forte impegno europeista che l'esecutivo guidato da Draghi ha saputo interpretare e che sia in grado di dare all'Italia un governo capace di consolidare la crescita, combattere le diseguaglianze e affrontare con credibilità l'emergenza economica, sociale e ambientale e la difficile situazione internazionale". E' quanto scritto nell'appello approvato al termine della segreteria Pd.
"Noi siamo impegnati a far prevalere lo spirito unitario perché crediamo che, per essere vincenti in questa situazione, sia assolutamente necessario valorizzare quel che unisce e non quel che divide. Ogni divisione oggi rappresenterebbe un regalo alla destra che l'Italia non può permettersi", si legge ancora nel testo.
"L'appello della segreteria del Pd - replicano Azione e + Europa - non rappresenta una risposta ai temi politici che abbiamo posto ieri al segretario Letta. Risulta poco credibile, peraltro, il riferimento a una alleanza nel solco di Draghi mentre si mantiene come prioritario l'accordo con forze che sono state sempre all'opposizione del governo Draghi. Vedremo se una risposta ci sarà e quale sarà. Restiamo in attesa".