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Mario Draghi annuncia in Consiglio dei ministri: "Stasera rassegno le dimissioni. Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c'è più". La decisione ufficiale dopo il colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durati circa un'ora.
Come già anticipato ieri da Giuseppe Conte, in Aula a Palazzo Madama il M5S non ha partecipato al voto. Con tutti i grillini assenti, il Senato ha comunque confermato la fiducia all'esecutivo con 172 sì e 39 contrari. "O si hanno risposte vere, strutturali e importanti oppure nessuno può avere i nostri voti", ha commentato Beppe Grillo.
Per Enrico Letta le vie da percorrere sono due: o Draghi va avanti con la stessa maggioranza o si torna al voto. Per Silvio Berlusconi "andare alle urne non preoccupa". Mentre dal Carrocco fanno sapere di essere "al lavoro per una scelta unitaria del centrodestra" aggiungendo che "piuttosto che perdere mesi con inutili tira e molla, sarebbe più saggio dare la parola agli italiani".
Luigi Di Maio rivela: "I dirigenti M5S stavano pianificando da mesi l'apertura di una crisi per mettere fine al governo Draghi". Matteo Renzi, invece dall'Aula si appella al premier: "Il governo deve andare, serve all'Italia".