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Dichiarazione del Prof Mario Draghi al termine del colloqui con il Presidente Sergio Mattarella,al Quirinale (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
Il premier Mario Draghi, secondo quanto si apprende dopo l'incontro con il capo dello Stato Sergio Mattarella non si è dimesso ma sta riflettendo. Alle 18.15 è stata convocata la riunione del Consiglio dei ministri. Il governo ha ottenuto la fiducia a palazzo Madama ma i senatori M5s, come annunciato, sono usciti dall'Aula. M5s ha però manifestato la disponibilità a sostenere il governo.
"Il M5s ha dato sostegno a questo governo sin dall'inizio con una votazione" e i con i "pilastri della della transizione ecologica e della giustizia sociale. Se poi si crea una forzatura e un ricatto per cui norme contro la transizione ecologica entrano in un dl che non c'entra nulla, noi per nessuna ragione al mondo daremo i voti", ha detto nel pomeriggio il leader dei 5s Giuseppe Conte uscendo dalla sua abitazione. "Se qualcuno ha operato una forzatura si assuma la responsabilità della pagina scritta ieri. L'introduzione" di quella pagina "è stata la riunione del Cdm in cui i nostri ministri non hanno partecipato al voto". "Se noi prendiamo degli impegni con governo, Parlamento e cittadini e siamo coerenti, chi si può permettere di contestare questa linearità e questa coerenza? Non chiediamo posti, nomine, nulla, ma chiediamo ovviamente di rispettare un programma definito all'inizio: transizione ecologica e urgenza della questione sociale che adesso è esplosa. O ci sono risposte vere, strutturali e importanti opporre nessuno può avere i nostri voti".
"Credo che per l'interesse del Paese il governo Draghi debba andare avanti", è la posizione del segretario nazionale del Pd, Enrico Letta. "Credo che sia un interesse di tutti che il governo prosegua - ha aggiunto Letta - Un interesse che sta maturando anche con fortissime spinte che provengono da ovunque, anche dalle parti sociali, dal mondo del lavoro, dall'Unione europea".
Il Senato ha confermato la fiducia al governo posta sul decreto aiuti. I sì sono stati 172, i no 39, nessun astenuto. Il M5s non ha partecipato al voto risultando assente alla prima e alla seconda chiama. Poi il premier Mario Draghi ha lasciato il Senato ed è salito al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il faccia a faccia è durato poco meno di un'ora.
Matteo Renzi (Iv) ha rivolto un appello a Draghi affinché il governo vada avanti. Secondo Primo Di Nicola, capogruppo di (Ipf), "chi segue gli interessi di partito gira le spalle al Paese". Luca Ciriani (Fdi) ha sollecitato il ritorno alle urne. Paolo Tosato (Lega) ha assicurato: "La Lega è leale ma se mancano le condizioni si voti". Per Anna Maria Bernini di Forza Italia "è evidente che se qualcuno non voterà la fiducia, oggi nascerà una nuova maggioranza di governo".