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Spese sostenute per motivi sanitari da parte di cittadini residenti in Sardegna e costretti a recarsi fuori dell’Isola, Satta: “Ritardi nelle liquidazioni”

Il Consigliere di Campo Progressista: “liquidazioni ben oltre il termine dei 60 giorni previsto dalla presentazione della domanda di rimborso”

Spese sostenute per motivi sanitari da parte di cittadini residenti in Sardegna e costretti a recarsi fuori dell’Isola, Satta: “Ritardi nelle liquidazioni”

Di: Antonio Caria


Il Consigliere regionale di Campo Progressista Gianfranco Satta (primo firmatario), unitamente al gruppo dei Progressisti in Consiglio Regionale, ha presentato un’interrogazione sui ritardi nella liquidazione dei contributi legati ai rimborsi delle spese sostenute per motivi sanitari da parte di cittadini residenti in Sardegna e costretti a recarsi fuori dell’Isola per ricevere le proprie cure mediche.

“La richiesta da me promossa – spiega Satta in una nota –, rivolta al Presidente della Regione e all'Assessore regionale dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale, è stata sottoscritta da tutti gli appartenenti al gruppo dei Progressisti in Consiglio Regionale. L’azione mira a porre a debita conoscenza i vertici politici regionali dei disagi in atto e interrogarli su quali misure intendano attivare per porre rimedio alla problematica in oggetto. La Regione Autonoma della Sardegna, con Legge regionale n. 26 del 23 luglio 1991, ha disciplinato le modalità di fruizione delle prestazioni sanitarie erogate sul territorio nazionale e all’estero a favore di soggetti residenti in Sardegna”.

“Le straordinarie garanzie contenute e affermate nei principi della citata legge, purtroppo, – denuncia Satta – rischiano di essere seriamente compromesse per via di detti ritardi. Lo slittare dei tempi di liquidazione dei contributi spettanti, di fatto, vanno ad inficiare la bontà e l’efficacia stessa della norma”.

“È stato accertato che, soprattutto nel territorio di competenza dell’Area Socio Sanitaria Locale (ASSL) di Sassari, – ha aggiunto – nonostante il pagamento del contributo per le spese di viaggio e di soggiorno debba avvenire entro 60 giorni dalla presentazione della domanda di rimborso, spesso tali termini vengano disattesi”.

“Ad oggi, – prosegue Satta – vi sono persone ancora in attesa dei rimborsi del 2018 e le nuove istanze, come detto, vengono liquidate ben oltre il termine dei 60 giorni previsto dalla presentazione della domanda di rimborso”.

“È  evidente – conclude Satta – che, per chi costretto ad anticipare spese per cure mediche da svolgere fuori dalla Sardegna, il rispetto dei termini per la liquidazione dei rimborsi assuma valore vitale per la prosecuzione del percorso sanitario e pertanto la politica debba occuparsene ponendo in campo misure atte ad eliminare tempestivamente il problema”.

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