Alghero

Ricercatori precari a Porto Conte. Manca (M5S): “Regione e Sardegna Ricerche si attivino per la stabilizzazione”

La capogruppo pentastellata in Consiglio regionale: “Urgente avviare un iter per assumere il personale precario”

Ricercatori precari a Porto Conte. Manca (M5S): “Regione e Sardegna Ricerche si attivino per la stabilizzazione”

Di: Antonio Caria


“Si tratta di figure professionali altamente specializzate, risorse che operano nei settori strategici di biomedicina e agrifood, ricercatori con competenze spendibili in tutta Europa, ma che purtroppo in Sardegna non ricevono alcun riconoscimento. Lavoratori costretti a fare i conti con una vita segnata dal precariato. Mi riferisco ai ricercatori della Porto Conte ricerche, che la Regione Sardegna non solo non riesce a valorizzare ma nemmeno a stabilizzare, nonostante le difficoltà riscontrate dalla stessa Porto Conte nel reperire figure altamente specializzate come quelle di cui dispone. È urgente che la Regione Sardegna e Sardegna Ricerche intraprendano un iter che porti all’assunzione del personale precario”. 

Questo l’appello lanciato dalla capogruppo del Movimento Cinque Stelle Desirè Manca, prima firmataria di un’interpellanza sulla operatività della Porto Conte Srl, la società controllata da Sardegna Ricerche,

“La Giunta precedente, con la deliberazione n.9/59 – ha aggiunto Manca – ha riconosciuto la necessità di consentire maggiore elasticità nelle politiche occupazionali. Grazie a questa intesa, lo scorso febbraio, la Regione aveva dato mandato a Sardegna Ricerche di valutare il fabbisogno di personale, per poi procedere alla stabilizzazione. Un accordo che ad oggi non ha però migliorato la situazione occupazionale dei nostri ricercatori e non ha affatto risolto le problematiche inerenti l’incertezza lavorativa, né il rischio di dispersione di professionalità e competenze. È ancora particolarmente evidente lo sbilanciamento – sottolinea Desirè Manca - tra i dipendenti a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato della Porto Conte, soprattutto nel settore ricerca: 15 lavoratori hanno il contratto a tempo indeterminato e 22 quello a tempo determinato. Inoltre, il recente “Piano triennale del fabbisogno” trasmesso a Sardegna Ricerche non riflette il reale fabbisogno di personale della società e fa riferimento a una pianta Organica e Piattaforme ormai obsolete”.

La capogruppo pentastellata ha chiesto all’assessore agli Affari Generali e all’assessore alla Programmazione e Bilancio “Cosa intendono fare gli assessori competenti per risolvere questa situazione di precariato storico? Una situazione particolarmente grave tra i ricercatori, che crea un grave pregiudizio alla capacità della società di adempiere ai suoi compiti e rischia di disperdere professionalità che negli anni hanno garantito una offerta di innovazione e trasferimento tecnologico di alto livello”.

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