Porto Torres

Europee. Forcillo (M5S): “La Sardegna deve avere un suo rappresentante in Europa”

“Cambiare la legge elettorale. Siamo stati la regione in tutta Italia con la più bassa affluenza”

Europee. Forcillo (M5S): “La Sardegna deve avere un suo rappresentante in Europa”

Di: Antonio Caria


“Ho aspettato un giorno in silenzio in attesa del risultato di Alessandra Todde, compagna di viaggio di questa avventura. Purtroppo la Sardegna non avrà nessun rappresentante in Europa”.

Lo ha rimarcato ieri su Facebook Donato Forcillo, candidato per il Movimento Cinque Stelle alle elezioni europee che si sono tenute domenica scorsa. “Ma andiamo con ordine. Innanzitutto – queste le sue parole – vorrei ringraziare ad uno ad uno le 29.004 persone che mi hanno votato, scrivendo il mio nome e cognome sulla scheda elettorale. Era la mia prima candidatura, ed essere stato il 3° sardo più votato in Sardegna su 19 candidati, è un ottimo risultato. Inoltre riuscire a prendere più voti nella mia Terra, di gente come Berlusconi o la Meloni, che dispongono di ben altre risorse rispetto alle mie, non è poco. Discorso a parte per Porto Torres, la mia città. Amministriamo da 4 anni e ci confermiamo, così come a tutte le altre tornate elettorali, prima forza politica in città, questa volta con oltre il 35%”.

“Ho dato davvero il massimo – ha sottolineato Forcillo -. Grazie a tutti di cuore per la fiducia nei miei confronti. La cosa che non mi consola è che non ci sarà nessun sardo in Europa. Come ho sempre detto, è giusto che la Sicilia abbia un suo rappresentante, ma è altrettanto giusto che lo abbia la Sardegna. Il risultato è frutto anche di una legge che va cambiata (e sarò il primo a spingere i nostri rappresentanti a Roma per farlo), ma dietro questo risultato c'è anche altro”.

“Siamo stati la regione in tutta Italia con la più bassa affluenza – ha aggiunto Forcillo -. Questa è una nostra responsabilità. In più vedo Salvini, un candidato che si sa non andrà in Europa, essere uno dei più votati. Lo chiedo ai Sardi come me: ma davvero pensiamo che un signore di Milano, possa conoscere ed amare la nostra Terra quanto noi? Quest'Isola la ama veramente chi ci ha vissuto, chi conosce i profumi, le persone, i territori. E permettetemi di dire, la ama soprattutto chi è lontano per necessità e non per scelta, e si rende conto di quanto sia speciale e quanto vada valorizzata”.

“Non votiamo una politica dell'odio verso il prossimo – ha ribadito -. Un problema immigrazione c'è e va risolto, questo è evidente. Ma va fatto con il rispetto e la dignità che ogni essere umano merita. Aggiungo un'altra pensiero. I miei fratelli sono emigrati per lavoro dalla Sardegna 20 anni fa, quando ancora di immigrazione nemmeno si parlava. La situazione economica e sociale attuale è frutto di una classe politica fallimentare del passato. Non cadiamo nella trappola dell'odio verso i più deboli. La politica, così come la vita dev'essere fatta di amore, condivisione ed unione”.

È questo il messaggio culturale che abbiamo voluto dare con Alessandra. Anziché farci concorrenza l'uno con l'altro, abbiamo provato a costruire insieme – ha aggiunto Forcillo -. Perché noi sardi, quando ci incontriamo fuori dalla Sardegna siamo come fratelli. Ma qui in casa spesso, facciamo la guerra con il vicino. Se capissimo veramente che una Sardegna diversa è possibile solo facendo rete e squadra, tutto sarebbe possibile. Spero che se anche a pochi, il messaggio che abbiamo cercato di dare sia arrivato”.

“Un'ultima riflessione politica su quest' esperienza, alla luce dei risultati del M5S da Gennaio ad oggi e degli attivisti incontrati in ogni luogo della Sardegna. Bisogna ripartire dalla base. Bisogna – a suo modo di vedere –  vedersi tutti insieme più spesso e parlarsi negli occhi. Le decisioni vanno prese in maniera più collegiale. Se si sbaglia, si sbaglia insieme. Questo non vuol dire che non ci debba essere nessuno che ci metta la faccia più di altri . Vuol dire che ci vuole più condivisione. Vuol dire che le scelte di un'intera regione non le devono prendere da soli 3 persone. Che i referenti devono ruotare periodicamente, che tutti si devono sentire coinvolti. Che nessuno debba essere accentratore di potere. Ci dev'essere più squadra, collegialità, unità. Senza personalismi. Penso che sia l'unica ricetta per essere pronti per governare una regione. Si può fare sempre di più ed è nostra responsabilità farlo. Questa vuole essere una riflessione costruttiva e non critica verso tutti noi, me compreso”.

“È stato bellissimo visitare luoghi che non conoscevo e soprattutto incontrare persone fantastiche. Ho capito davvero che abbiamo le risorse naturali ed umane per fare qualsiasi cosa nella nostra Terra. Lo zaino –  ha concluso Forcillo – lo tengo con me. Pronto a riempirlo ancora di energia e passione, per rendere la Sardegna un posto migliore da lasciare ai nostri figli. Realizziamo Insieme questo Sogno. Grazie ancora a tutti di cuore per la fiducia il sostegno”.

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