PHOTO
Volano gli stracci all'interno del Movimento 5 Stelle. Giuseppe Conte non vuole sentire parlare di fallimenti né addossarsi interamente la responsabilità per le circostanze che hanno portato alla rielezioni di Sergio Mattarella. L'ex premier cerca piuttosto dei chiarimenti da parte del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che nella giornata di ieri aveva commentato il secondo mandato di Sergio Mattarella con queste parole: "Alcune leadership hanno fallito, hanno alimentato tensioni e divisioni: dobbiamo lavorare per unire, per allargare, la politica in questi giorni è rimasta vittima di se stessa. Per fortuna questo stallo l'ha risolto il Parlamento grazie anche al contributo del presidente del consiglio Mario Draghi. Io non commento quello che succede nelle altre forze politiche, credo solo che nel M5S serva aprire una riflessione politica interna".
Pronta la risposta di Giuseppe Conte: "Se Di Maio parla di fallimento o ha delle posizioni le chiarirà perché lui era in cabina di regia, come ministro l'ho fatto partecipare", ha detto. "Ci dirà perché non ha chiarito questa posizione e, soprattutto, ci chiarirà i suoi comportamenti".
Quanto ai rapporti col Pd, l'ex presidente del Consiglio ha definito "fantasiose" le ricostruzioni sui possibili dissidi tra il suo gruppo e i dem. "I rapporti con il Pd sono ottimi. Con Enrico Letta ci siamo sentiti ancora stamattina, abbiamo vissuto dal di dentro la trattativa, non c'è stata ombra di opacità".