Gianni Chessa al Museo del Porto: “Il Turismo? Sosteniamolo anche e soprattutto con i campi da golf”
Non usa mezzi termini l'assessore regionale Gianni Chessa: “Troppi vincoli ambientali, il modello industriale è ormai superato”
Di: Alessandro Congia
“Occorre modificare la destinazione d'uso delle zone H, aree di pregio naturalistico e paesaggistico, che a Porto Torres sono localizzate lungo la fascia costiera, adiacenti la spiaggia di Balai, per mutarle in zone F, per creare e sviluppare insediamenti turistici e attrezzature ricettive. Così daremo anche occupazione”.
Gianni Chessa ha già le idee chiare durante il suo recente insediamento nella Giunta Regionale guidata da Christian Solinas: tra i suoi punti cardine, (dopo la recente visita al Pala Congressi – fantasma ad Alghero con Michele Pais), occorre invertire la rotta per un “modello industriale non ci appartiene più, ma il turismo visto e valorizzato tutto l’anno è ciò che crea benessere e lavoro”.
E riferendosi al polo chimico di Porto Torres che ha creato, secondo Chessa, “esiste una cattedrale nel deserto, inquinamento e disoccupazione”; Chessa vuole anche rivedere in toto il modello delle fiere, “non tante ma promuoverne la metà, ma che siano realmente di qualità, con il marchio Sardegna per coniare prodotti e servizi di pregio”.
Ultima bacchettata anche nei confronti dell’Eni: “Dove sono gli investimenti Eni nell’Isola sul versante attività produttive? Il riferimento è nei confronti dell’attuale assessore regionale all'Industria, Gianni Lampis affinchè “possa avere un atteggiamento opposto rispetto al suo predecessore durante il rilascio delle autorizzazioni sul fotovoltaico".