Politica

Pranzo politici Sardara. Procura di Cagliari apre fascicolo per peculato e omissione d'ufficio

Nel mirino i pubblici ufficiali che non avrebbero attivato i controlli per il contrasto delle violazioni alle norme anti-Covid in occasione del pranzo "proibito"

Pranzo politici Sardara. Procura di Cagliari apre fascicolo per peculato e omissione d'ufficio

Di: Giammaria Lavena


La Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo per peculato, per l'utilizzo delle auto blu, e per omissione d'atti d'ufficio, per i pubblici ufficiali che non avrebbero attivato i controlli per la violazione delle norme anti-Covid durante il pranzo "proibito" alle Nuove Terme di Sardara - quando la Sardegna era in zona arancione - al quale hanno partecipato una quarantina di persone tra amministratori pubblici e militari, dirigenti regionali e manager sanitari, alcuni dei quali hanno già rassegnato le proprie dimissioni. 

Lo rivela L'Unione Sarda, evidenziando che la procuratrice Maria Alessandra Pelagatti e il sostituto Giangiacomo Pilia non hanno ancora iscritto nessuno nel registro degli indagati. Tra domani e martedì saranno ultimati gli interrogatori delle persone informate sui fatti. Il governatore Solinas ha fatto partire nel frattempo i provvedimenti disciplinari nei confronti dei dirigenti riferibili all'amministrazione regionale che hanno partecipato al banchetto. 

Indagini anche da parte della Procura militare di Roma, che sta vagliando la posizione del colonnello Marco Granari, comandante del 151° Reggimento della Brigata Sassari, anch'egli presente nel complesso termale di Sardara. Nel frattempo la Cgil Sardegna esprime "estrema preoccupazione per la presenza nella struttura termale del direttore artistico del Teatro Lirico di Cagliari Luigi Puddu" e sottolinea che "il pranzo di Sardara è un'offesa gravissima ai lavoratori in affanno, alle imprese in crisi e a tutti i cittadini stremati dall'emergenza sanitaria con familiari che hanno perso la vita a causa del Covid". 

"Come Slc Cgil - si legge in una nota - riteniamo si tratti di un tema etico e morale che richiede necessariamente una presa di distanza netta e delle scelte chiare da parte degli organi di dirigenza del Teatro".

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