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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il 14 dicembre 2020. ANSA/FILIPPO ATTILI/US PALAZZO CHIGI +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++
Giuseppe Conte si recherà in mattinata al Quirinale per comunicare le proprie dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nella serata di ieri, Pd, M5s e Leu hanno garantito al premier uscente il proprio sostegno durante le consultazioni. Ma l'avvocato sa che al Colle, sul suo nome, rischia di non convergere la maggioranza necessaria per un Governo "ter".
"Se Conte non pone veti su Iv, la delegazione Iv non porrà veti sul suo nome", hanno dichiarato già ieri da Italia viva, il partito di Renzi che ha aperto la crisi. Il presidente del Consiglio, infatti, vorrebbe sottrarsi alle insidie di un ricatto renziano, ma potrebbe cedere alla necessità di includere nuovamente nei giochi la squadra del senatore toscano per guadagnare la maggioranza.
Stamattina, in Consiglio dei ministri, comunicherà ufficialmente la sua scelta alla squadra di Governo prima di salire al Colle. Nel frattempo si augura un passo avanti di quei "costruttori" centristi e forzisti che non hanno ancora sciolto le riserve su un eventuale sostegno.
Le consultazioni di Mattarella con i gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione non dovrebbero iniziare prima di mercoledì, ma saranno rapide anche vista la delicatezza del momento con l'emergenza sanitaria che non lascia troppi spazi. Il capo dello Stato dovrà verificare in primis se ci siano i margini per un reincarico. Sarà importante in quella fase la tenuta di M5s, Pd e Leu sul nome di Conte. Indispensabile capire se Iv e anche i presunti "responsabili" faranno il nome del premier uscente.