Rallenta, ma non si ferma. Secondo i dati dell'università americana Johns Hopkins, il numero delle vittime legate al coronavirus in tutto il mondo ha superato quota 425mila. I casi totali di contagio sono quasi 7 milioni e 630mila. Il Paese più colpito al mondo restano gli Stati Uniti, con circa 115mila morti, di cui 839 nelle ultime 24 ore, e oltre 2 milioni di casi.

Anche in Sud America la situazione rimane molto delicata: nelle ultime 24 ore i contagi sono aumentati di altri 49.019 casi raggiungendo quota 1.556.169, con un totale di decessi pari a 75.661. E' quanto emerge oggi da un’elaborazione statistica, realizzata dall'ANSA, sulla base di dati raccolti prendendo in considerazione 34 nazioni e territori latinoamericani. L’epicentro della pandemia rimane il Brasile, nonostante la regione amazzonica sia una delle più calde. Il numero dei contagi è salito a 828.810 e i morti sono 41.828; con tali numeri si posiziona al secondo posto proprio dietro gli USA. Seguono Perù, Cile, Messico, Ecuador, Colombia e Argentina.

In Cina nuovi casi di coronavirus hanno fatto scattare oggi il lockdown in diversi quartieri di Pechino. Nel sud della capitale sono stati isolati undici complessi residenziali, a causa di un focolaio di Covid-19 collegato al mercato della carne di Xinfadi, secondo quanto riferito da funzionari locali. Mentre tra asili e scuole, nella zona sono state chiuse nove strutture.

In Israele il governo ha reintrodotto alcune zone rosse, poiché nelle ultime due settimane il Paese ha visto aumentare costantemente il numero dei contagi, passando dai circa 20 quotidiani di metà maggio ai 214 di giovedì.

Anche in Svezia il virus sembra in forte progressione. Negli ultimi giorni si stanno registrando dai 1300 ai 1400 nuovi casi giornalieri, e il tasso di incidenza è superiore a 100 casi per 100.000 abitanti.