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C'è un’altra vittima del coronavirus in Cina fuori dall'area dell'epicentro. Una persona è morta nella provincia di Heilongjiang, al confine con la Russia, a più di 1.800 km da Wuhan, la città da cui è partito il focolaio infettivo e dove si hanno avuto più morti. Il bilancio delle vittime, in totale arriva a 26. Un altro caso di contagio è stato annunciato a Hebei, la provincia che circonda Pechino. Le autorità hanno bloccato i trasporti in diverse città.
Il governo cinese ha reso noto che sono aumentati, a 830, i casi di contagio accertati mentre quelli sospetti al momento sono 1072.
Sono state chiuse anche alcune parti della Grande Muraglia e Disneyland Shanghai sempre per fronteggiare l'emergenza coronavirus. Il parco divertimenti ha annunciato la chiusura della struttura per garantire la salute e la sicurezza degli ospiti. La misura sarà effettiva a partire da venerdì 25 gennaio.
Le autorità hanno anche imposto anche il blocco ai trasporti pubblici in diverse città. Salgono così a 41 milioni i cittadini coinvolti dai blocchi nel Paese a seguito dell'epidemia.
L’emergenza è talmente alta che a Wuhan, epicentro dal quale è partito il focolaio, serve un nuovo ospedale. I lavori di costruzione sono già iniziati, sarà una struttura con mille posti letto e verrà realizzato in 7 giorni.
Nel 2003, durante l'emergenza Sars, 7.000 operai completarono l'ospedale Xiaotangshan, nei sobborghi di Pechino, in una sola settimana.
«Le condizioni della cantante stabili e rassicuranti», fanno sapere dall’ospedale di Bari dove una cantante tornata con sintomi preoccupanti da un viaggio di lavoro proprio nella regione cinese da cui è partito il virus. «Le condizioni sono assolutamente stabili e rassicuranti - ha spiegato il direttore generale -. In questo momento è ancora in isolamento da contatto e respiratorio. La paziente viene curata per quella che è la patologia che ha presentato, il micoplasma pneumoniae, e ci auguriamo che nei prossimi giorni potremo tranquillamente riportarla a una condizione di normale trattamento». I primi esami aveva comunque già escluso il virus cinese.
Per quanto riguarda le cause del contagio potrebbero non essere i serpenti i colpevoli. A sostenerlo è David Robertson dell’Università di Glasgow in Scozia. Lo scienziato su Nature ha spiegato che nel genoma di 2019-nCoV non ci sono prove del coinvolgimento di serpenti. Il virus è strettamente legato alla Sars e ai virus correlati che circolano nei pipistrelli.