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Uzbekistan, bellezza antica e nuova dell’Asia Centrale

Crocevia di culture, religioni e popoli diversi, l’Uzbekistan è meta richiestissima dai turisti

Uzbekistan, bellezza antica e nuova dell’Asia Centrale

Di: Redazione


L’Asia Centrale è quel territorio che comprende Kasakistan, Turkmenistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan, un vasto lembo di terra che sta letteralmente fiorendo. Un tempo qui era tutta Unione Sovietica, quello che alcuni storici non esitano a definire un vero e proprio impero del passato (recente) e che in questi paesi ha lasciato un’impronta indelebile caratterizzata da architetture che per l’epoca sono state futuristiche e sono andate a mischiarsi con le strutture tipiche dell’arte islamica in una commistione davvero unica.

Sta fiorendo questo territorio grazie a un’economia in crescita sospinta da un forte turismo, sempre più persone vogliono recarsi in quella che fu la terra di Tamerlano, ultimo degli imperatori mongoli, e snodo della vecchia Via della Seta. Come potete notare già da queste poche righe in questi luoghi la storia ha fatto il suo corso e ha lasciato tracce indelebili. Vi andiamo a parlare di una delle mete più desiderate tra quelle elencate, l’Uzbekistan, il paese con alcune delle città più affascinanti e famose di tutto il territorio.

Viaggio in Uzbekistan, il visto

Crocevia di culture, religioni e popoli diversi, l’Uzbekistan è meta richiestissima dai turisti, ma ancora resiste qualche difficoltà oggettiva nel recarvisi. Parliamo innanzitutto del visto: nel 2017 era stata annunciata l’intenzione di estendere anche agli italiani la possibilità di recarvisi senza visto, ma il piano è stato rimandato al 2021. Almeno la durata della validità è stata raddoppiata passando a 30 giorni, in ogni caso la pratica non è complicata: bisogna presentare domanda all’Ufficio consolare della Ambasciata Generale Uzbeka, che si trova a Roma. Alla domanda va allegato il passaporto (con validità di 6 mesi residui, almeno), due fototessere e il pagamento della tassa: 60€ per una settimana, 70€ per due, 80€ per un mese. Per chi si trattiene più di tre giorni è necessario recarsi presso uno degli uffici speciali disposti dal Ministero dell’Interno Uzbeko per registrare la propria permanenza.

Considerazione: l’Uzbekistan s’è destato dal letargo dopo la dipartita del presidente Islam Karimov e ha cominciato il suo processo di apertura al mondo. Persistono nel paese sacche di corruzione, tendenzialmente ai turisti viene consigliato di chiudere un occhio su eventuali richieste di “mance” da parte dell’autorità pubblica durante i controlli o in altre circostanze. In generale, la cultura uzbeka è piuttosto lontano dalla nostra, un aspetto che rappresenta anche il bello della scoperta, ma per i turisti meno avvezzi può rappresentare una complessità. Muoversi sul territorio può risultare non facile per questo se non siete smaliziati da questo punto di vista il consiglio è rivolgersi a un’agenzia turistica che ha esperienza sul campo. In Italia ce ne sono diverse che offrono valide soluzioni di viaggio in Uzbekistan per chi volesse ottimizzare il tour e vedere più cose possibile senza perdite di tempo.

Viaggio in Uzbekistan, l’itinerario

Solitamente i voli da Roma (praticamente sempre con scalo) arrivano o alla capitale politica Tashkent, o nella più famosa Samarcanda. Ovviamente il consiglio più ovvio è quello di fare più di una tappa in questo meraviglioso paese. La migliore secondo noi parte proprio dalla capitale e quindi si sviluppa da nord verso sud. 

Tashkent è città poco conosciuta eppure di grande fascino. Ogni stazione della metropolitana rappresenta di per sé un’attrazione, qui l’architettura sovietica ha davvero portato modernità in mezzo alla magnificenza delle madrasse, le scuole di arabo e di Islam. Da non perdere: parco Navoi, il centro Khast Imom e il Bazar Corsu.

Il viaggio prosegue a Samarcanda, la città decisamente più popolare all’estero per via delle sue attrazioni iconiche. Fu questa la sede scelta da Tamerlano per il suo impero e in effetti qui la bellezza si spreca: Piazza Registan con le sue tre madrasse (Ulugbek, Sherdor e Tillakori), la tompa dell’imperatore Tamerlano nel mausoleo di Guri Amir, il cimitero di Bibi-Khanim e praticamente ogni edificio storico di questa incredibile città.

Città meno famose, più piccole, ma se possibile anche più deliziose e ricche di storia sono Bukhara, Khiva, Nuratae e Nukus. Riguardo alle attrazioni naturalistiche invece ci sarebbe il lago Aral sulle cui sponde che vanno sempre più desertificandosi si può dormire (ma a costo piuttosto alto), il lago Aidarkul con gli accampamenti di yurte (tende berbere) e i monti Naratau per gli amanti del trekking.

 

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