Per la prima volta dall'inizio della crisi, Zelensky si dice disposto a un compromesso ("ma non la capitolazione") con la Russia sulla Crimea e le repubbliche separatiste proclamate nel Donbass. 

Ma l'unico risultato finora dei colloqui bilaterali -l'apertura di canali umanitari per evacuare i civili dalle città assediate- oggi è nuovamente fallito: a Sumy e a Mariupol, le autorità ucraine accusano le forze russe di non aver sospeso i bombardamenti, rendendo impossibile il movimento delle persone.