Città del Vaticano

La rivelazione di don Albanesi: "Abusarono di me in seminario"

Durante il primo giorno del summit mondiale sulla pedofilia nel clero voluto da Papa Francesco, arriva il racconto di don Vinicio Albanesi

La rivelazione di don Albanesi:

Di: Redazione Sardegna Live


Nel giorno in cui Papa Francesco ha aperto nell’Aula del Sinodo in Vaticano il summit mondiale sulla pedofilia nel clero, Don Vinicio Albanesi, fondatore insieme a don Luigi Ciotti del Coordinamento delle comunità di accoglienza, ha confessato pubblicamente a Tv2000 di essere stato vittima di abusi da parte di alcuni preti durante gli anni in seminario.

“Mi sono salvato con questo pensiero: i vigliacchi erano loro e non io. Nn mi sono mai sentito vittima perché le persone malevoli, subdole e dilettose erano loro: adulti, presunti o veri educatori. Erano da mandare al diavolo, perché non erano degni. Mi è rimasto tutto dentro per 50 anni ma non ho avuto sensi di colpa e questo mi ha aiutato invece a guardare al sacerdozio con spirito aperto, solare, bello. Il messaggio di Cristo è un messaggio infinitamente propositivo. Sono a volte, non tutti per fortuna, alcuni ad averlo intristito e reso cattivo. Cristo ha difeso i bimbi, la samaritana, i ciechi, gli zoppi. Cristo ha guarito e c'è purtroppo invece chi con le parole provoca ferite e anche la morte”.

Le rivelazioni di don Albanesi arrivano proprio nel primo giorno del summit sulla pedofilia nel clero, mentre i  vescovi guardavano il video proiettato all’Aula del Sinodo in Vaticano, in cui alcune vittime di abusi da parte di preti raccontavano le loro tragiche storie, come quella del testimone cileno con cui si è aperto il video: “Voi siete i medici dell'anima e tuttavia, salvo rare eccezioni, vi siete trasformati - in alcuni casi - in assassini dell'anima, in assassini della fede. Quale terribile contraddizione [...] l'abuso sessuale lascia conseguenze tremende a tutti [...] le conseguenze sono evidenti, sotto tutti gli aspetti, e rimangono per tutta la vita. Io sono cattolico e per un cattolico la cosa più difficile è riuscire a parlare dell'abuso sessuale; ma una volta che ho preso coraggio e ho raccontato, la prima cosa che ho pensato è stata: vado a raccontare tutto a Santa Madre Chiesa, dove mi ascolteranno e mi rispetteranno”. Invece, “la prima cosa che hanno fatto è stata di trattarmi da bugiardo, voltarmi le spalle e dirmi che io, e altri, eravamo nemici della Chiesa. Questo è uno schema che non esiste soltanto in Cile: esiste in tutto il mondo, e questo deve finire”.

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