Il rischio di una reinfezione da Covid esiste: si sottolinea nel rapporto di uno studio multicentrico condotto su oltre 6.600 operatori sanitari nel Regno Unito. I risultati mostrano che "nei soggetti con pregressa infezione da SARS-CoV-2 la probabilità di reinfezione sintomatica o asintomatica è ridotta dell'83%".

"Una persona - si legge nel documento - può infettarsi nei giorni immediatamente successivi alla vaccinazione, in quanto l'organismo necessita di un tempo minimo per sviluppare una completa risposta immunitaria protettiva. Nella maggioranza della popolazione vaccinata, la prima dose di vaccino evoca un'iniziale risposta immunitaria che conferisce una protezione solo parziale". 

Per tutti i vaccini al momento in uso in Italia "è necessaria la somministrazione della seconda dose di vaccino al fine di ottenere una protezione ottimale". "Una persona, al momento della vaccinazione - chiarisce inoltre il rapporto - potrebbe essersi già infettata con SARS-CoV-2 e trovarsi senza saperlo in fase di incubazione". 

"In questi casi, l'infezione può manifestarsi dopo la vaccinazione e prima dello sviluppo di una risposta protettiva completa". A tal proposito il ministero della Salute raccomanda di sequenziare i campioni positivi di individui vaccinati contro il Covid al fine di verificare l'eventuale occorrenza di un'infezione da nuova variante virale.