Sassari

Bando periferie, sospetto caso di “parentopoli”: il Consiglio Nazionale degli architetti vuole nuovi chiarimenti

Ciò significa che lo stesso Consiglio vuole andare fino...

Bando periferie, sospetto caso di “parentopoli”: il Consiglio Nazionale degli architetti vuole nuovi chiarimenti

Di: Redazione Sardegna Live


Cinque giorni di tempo per fornire altri chiarimenti.

E’ la richiesta inviata dal Consiglio nazionale degli architetti al Comune di Sassari a seguito della diffida presentata, attraverso il legale Sergio Porcu, da parte dei secondi classificati al “Bando Periferie” e con la quale si chiede di escludere dalla graduatoria i vincitori “per incompatibilità”.

Ciò significa che lo stesso Consiglio vuole andare fino in fondo sulla vicenda.

Nel contempo, è anche evidente che la risposta fornita precedentemente dal Comune e dal vincitore del concorso di idee, bandito il 12 settembre 2016 dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, non è stata considerata esaustiva.

I secondi classificati, infatti, prima della diffida, avevano segnalato l’incompatibilità al Consiglio nazionale degli architetti, il quale aveva mandato una raccomandata al Comune di Sassari chiedendo spiegazioni in merito a quanto accaduto. Lo stesso Comune, attraverso il sindaco Nicola Sanna, e il primo classificato avrebbero sì confermato i rapporti di parentela, ma anche precisato che secondo loro l'incompatibilità non sussiste.

Spiegazioni che però, alla luce della seconda lettera di chiarimenti, non avrebbe convinto del tutto i secondi classificati nella graduatoria del concorso.

Da una parte, dunque, ci sono gli esclusi che si domandano come sia possibile che venga negata l’incompatibilità quando a vincere sono stati il nipote e il fratello dell’ex assessore comunale al Bilancio, tributi, Patrimonio e Programmazione, Alessio Marras, dimissionario lo scorso 3 febbraio e dunque in carica all’epoca della stesura del bando.  Lo stesso capogruppo del progetto primo classificato , Paolo Marras, è sposato con un’ingegnera, dipendente del Comune, “che ha lavorato nello stesso settore che si è occupato della compilazione degli allegati al concorso di idee”, dicono i secondi classificati richiamandosi all’articolo 4 del bando. Il quale recita: “Non possono partecipare al concorso coloro che hanno partecipato alla stesura del presente bando e dei documenti allegati, i loro coniugi e i loro parenti fino al terzo grado compreso e chiunque abbia in corso con loro un rapporto di lavoro o altro rapporto notorio, si intende per rapporto notorio quella situazione di condivisione, anche del medesimo ambiente di lavoro, che abbia dato luogo ad una reciproca compenetrazione delle rispettive attività professionali dal punto di vista tecnico-organizzativo”.

Dall’altra, invece, il primo cittadino ha precisato nei giorni scorsi che “la dipendente è assegnata al Settore infrastrutture della mobilità Servizio strade sin dal 2009, un settore indipendente e autonomo da quello dei Lavori pubblici per i fabbricati che è stato chiamato in causa”.

Proprio su questo punto, il Comune e il capogruppo vincitore del concorso, Paolo Marras, dovranno fornire entro cinque giorni “nuovi chiarimenti”, come richiesto due giorni fa, mercoledì 15 febbraio, dal Consiglio Nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.

La vicenda quindi sembra tutt’altro che chiusa. 

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