Oristano

Autodemolitore nei guai, nell’officina si smaltivano veicoli illegalmente

Il blitz della Polizia Giudiziaria della PolStrada

Autodemolitore nei guai, nell’officina si smaltivano veicoli illegalmente

Di: Alessandro Congia


La Squadra di polizia giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Oristano in data 09 dicembre u.s. ha eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un soggetto, già destinatario dal mese di maggio di quest’anno della misura cautelare personale dell’interdizione dall’esercizio dell’attività di autodemolitore e di tutte quelle ad essa connesse. L’uomo venne raggiunto da quest’ultimo provvedimento, in ragione della commissione del delitto del traffico illecito di rifiuti accertato dagli investigatori di quest’ufficio sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari Dott. Guido Pani. In particolare l’indagine consentì di scoprire un’attività totalmente abusiva di autodemolizione con conseguente produzione di una corposa quantità di rifiuti di diverse tipologie (tra cui rifiuti speciali e pericolosi come oli esausti, batterie, acidi, gas airbag etc..).

I veicoli demoliti venivano, dal medesimo indagato, altresì radiati con modalità altrettanto illegali e penalmente rilevanti. Quest’ultima attività è avvenuta mediante il confezionamento di un falso certificato di rottamazione su cui veniva apposto un timbro univocamente riferibile (in ragione di un codice in esso stampigliato) ad un altro soggetto legittimamente autorizzato non residente in questa provincia. L’attività delittuosa così descritta, ha avuto ad oggetto una quantità notevole di veicoli (circa 1600), materialmente “trattati” nell’ambito di due distinte aree (ubicate nei comuni di Marrubiu e Uras) a tutt’oggi sotto sequestro onde scongiurare la prosecuzione dell’attività illecita. È con quest’auspicio invero che tali aree vennero a suo tempo sottratte alla disponibilità dell’indagato.

Costui tuttavia diede prova di non voler obbedire a un siffatto comando giacché, come detto in apertura, continuò nella sua attività abusiva rendendosi destinatario della suddetta misura interdittiva in ragione della quale avrebbe dovuto astenersi dall’attività. Purtroppo però la misura dell’interdizione non è bastata a interrompere l’attività dell’indagato. Gli accertamenti compiuti da personale di questa Sezione infatti, hanno evidenziato che il soggetto abbia continuato, in epoca successiva alla notifica del suddetto provvedimento, a porre in essere atti non autorizzati relativi alla gestione illecita dei rifiuti. Per queste ragioni il Gip del Tribunale di Cagliari ha disposto nei suoi confronti un aggravamento del provvedimento, ordinando nei suoi confronti la misura degli arresti domiciliari.

Si deve sottolineare in ultimo, che l’attività illecita posta in essere dal soggetto appare di rilevante gravità con riferimento alla illegale gestione dei rifiuti (in particolare di tipo speciale e/o pericoloso), considerato che tali attività sono rigorosamente disciplinate onde scongiurare eventuali danni dal punto di vista ambientale e della salute pubblica. 

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